Sboccia la primavera per Casa Grazia: tra cucina, cultura e radici greche, prende vita “Un mare di storie”
Nel cuore della primavera agrigentina, fiorisce un racconto che intreccia il vino, la cucina e la cultura in un’unica narrazione: è “Un mare di storie”, il nuovo format promosso dalla cantina Casa Grazia in sinergia con Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025. Una serata evento, ospitata nell’elegante osteria Aquanova, che ha dato il via a un viaggio sensoriale e identitario nel segno della grecità e delle contaminazioni contemporanee.
“Vogliamo raccontare chi siamo partendo dalla nostra terra”, ha spiegato Martina Casciana, voce e volto della cantina Casa Grazia. “In questa bellissima location abbiamo portato tre dei nostri vini per narrare la storia di un’azienda che nasce da una tradizione agricola familiare, affonda le sue radici sulle sponde del Lago Biviere a Gela e si proietta nel futuro con la forza della cultura”. E la cultura, quella greca in particolare, è il filo conduttore che lega tutto: dalla scelta dei vitigni autoctoni, come il Frappato “Letizia” e lo spumante brut “Euforia” – che in greco significa abbondanza e fertilità – fino al Grillo Riserva, autentico ambasciatore del territorio.
Nel calice la Sicilia, nel piatto la primavera. È lo chef Mario Peqini, insieme a Pietro La Torre, a trasformare il concetto di ristorazione in un’esperienza giocosa, multisensoriale. “Non dev’essere solo una buona cena, ma qualcosa che coinvolge, diverte, fa riflettere – ha detto La Torre –. Ecco perché abbiamo pensato a un percorso che racconta i fiori, l’orto, le radici”. Peqini, con una sensibilità tutta sua, ha aggiunto: “Oggi la cucina ha anche un’anima artistica. Noi partiamo dai vegetali, coltivati nel nostro piccolo orto, per immaginare piatti che siano armonia e memoria. Questa serata è solo la prima tappa di un format che vuole parlare di cibo e vino, ma anche di storia e ispirazione”.
Il progetto, voluto dalla famiglia Brunetti di Casa Grazia e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Gela, si muove proprio lungo queste direttrici: rimettere al centro la grecità in chiave contemporanea, partendo dall’antica Ghela fino alla Gela di oggi. Un percorso che non è solo enogastronomico, ma anche culturale, antropologico, artistico. Un viaggio tra agricoltura, manifattura e anfore, tra radici profonde e prospettive nuove.
E così, tra un calice di Frappato e un bocciolo di primavera nel piatto, la narrazione di Casa Grazia si fa evento, esperienza, visione. Un brindisi alla cultura, con il profumo del mare e l’anima della Sicilia più autentica.
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