Per protesta contro il caro gasolio hanno bruciato le proprie tessere elettorali i pescatori di Sciacca, che da lunedì hanno ripreso lo sciopero. “È un modo per manifestare il nostro malessere nei confronti di una classe politica che non riesce a dare risposte al nostro settore”, ha detto Salvatore Scaduto, presidente della cooperativa “Madonna del Soccorso”, che raggruppa buona parte degli armatori della locale flotta peschereccia.
Nelle scorse ore l’assessore regionale alla Pesca Toni Scilla aveva fatto un appello ai pescatori a sospendere la protesta e a tornare in mare, ravvisando il rischio che il mercato del pesce possa essere occupato da prodotti provenienti dall’estero. “Noi vorremmo tornare a lavorare, ma con il gasolio a più di un euro e 25 al litro non riusciamo a coprire nemmeno le spese vive”, ha detto uno dei proprietari di un motopeschereccio.