“Andiamo via dal Petrusa con la promessa che lavoreranno per migliorare le condizioni umane a cui sono sottoposti i detenuti “. Così Antonello Nicosia, rappresentante dell’associazione Radicali al termine della visita della casa circondariale, a cui ha preso parte una delegazione dei Radicali Italiani autorizzata dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Ministero della Giustizia. “Fatta eccezione del reparto femminile – afferma Nicosia- unica ala interamente funzionante e rispettosa della dignità delle 43 donne che la abitano, Petrusa è in condizioni tragiche”. La visita è rientrata nella mobilitazione nazionale promossa dal Movimento Radicali Italiani nelle carceri di tutto il Paese. La delegazione è entrata a Petrusa intorno alle 9.30 per uscire poco dopo le 14. “Ci sono delle criticità – sottolinea Nicosia- si risente dell’assenza di spazi adatti alla quotidianità dei detenuti, se nel reparto femminile ci sono, in quello maschile non esistono”. Muri sporchi, acqua calda a fasce orarie e docce ricoperte dalla muffa sono solo alcune delle problematiche emerse dalla visita. “Punto particolarmente critico – sottolinea il coordinatore – le poche ore destinate all’assistenza psicologica, con solo due specialisti per 374 detenuti con un contratto di 16 ore al mese, visite mediche tre volte a settimana”. Nicosia ha sottolineato anche come l’ambulatorio odontoiatrico sia chiuso e i detenuti sono costretti ad attendere anche otto mesi per una visita in studi convenzionati. “Nel carrello degli infermieri – ha aggiunto – mancano le medicine, assente il dermatologo, il cardiologo e soprattutto lo psichiatra”. Nicosia ha visitato ogni angolo del carcere. “Ad eccezione – dice – del reparto 1°sx, in regime di “sorveglianza dinamica” con celle aperte tutto il giorno, negli altri reparti si contano anche tre detenuti in una cella da 6 metri quadrati. Altissima la percentuale di extracomunitari nei reparti di media sicurezza, assenti i corsi di formazione professionale, buona l’offerta formativa del CIPIA con le classi di Scuola secondaria di primo grado e l’ alfabetizzazione di base. Decisamente alto – aggiunge – il numero dei presenti all’appello nelle classi dell’Istituto Alberghiero”. Nella casa circondariale, fa sapere l’esponente dei radicali ci sono 177 operatori di Polizia Penitenziaria su un organico di 212 unità. “Numeri -dice – troppo bassi per garantire la sicurezza. Tutto ciò – continua – nonostante il Commissario e il Direttore stiano lavorando per trovare soluzioni. Chiederemo al DAP- afferma ancora il capo della delegazione – più risorse economiche e personale per la Casa circondariale. Scarsa anche la presenza di educatori. Il carcere deve avere una funzione riabilitativa – ricorda Antonello Nicosia – ed invece a Petrusa gli unici spazi per praticare sport sono le aree passeggio e i detenuti non hanno nemmeno i palloni”. Questo istituto – conclude – verrà costantemente monitorato perché deve tornare ad essere una struttura detentiva dignitosa a garanzia dei diritti umani”. Analoga visita nei giorni scorsi è stata effettuata pure nella struttura di Sciacca . Non è stato possibile contattare la direzione.