Questa mattina la delegazione di Agrigento, con a capo il Sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, ha partecipato a Roma all’audizione per Agrigento Capitale della Cultura 2025.
Per l’occasione il Presidente FAI Marco Magnifico ha consegnato al Primo Cittadino una personale testimonianza del suo amore per Agrigento, per essere consegnata alla Giuria del Ministero della Cultura:
Ecco cosa ha scritto il Presidente del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano:
“Sul finire del XX secolo e in questi due decenni del XXI Agrigento è stata una città coraggiosa e all’altezza della propria civile tradizione; è riuscita infatti ad impostare la propria fama e il proprio sviluppo sulle fondamenta e sulla valorizzazione della sua Storia prodigiosa nonostante la forza e la potenza degli interessi privati del malaffare organizzato , che ancora negli anni ’90 ad altro puntava per il futuro della città; ricordo con orrore di aver visto con i miei occhi il piano di urbanizzazione della Valle dei Templi sventato soprattutto grazie alla eroica determinazione della mitica soprintendente Graziella Fiorentini alla quale si deve il vincolo monumentale che ha salvato la Valle e che per questo fu denunciata e tenuta agli arresti domiciliari. Ma l’Agrigento civile e consapevole di quale fosse il suo tesoro ce la fece e gli Dei dell’Olimpo , grati, hanno premiato la città favorendo , pochissimi anni fa, il ritrovamento del teatro dell’antica Akragas che generazioni di archeologi avevano ovunque e invano cercato.
Agrigento merita a pieno titolo di essere Capitale Italiana della cultura perché poche altre città in Italia e, oso dire, al mondo sono in grado di raccontare senza soluzione di continuità una storia cosi prestigiosa lunga 2500 anni che partendo dalla più vasta e spettacolare area archeologica greca del mediterraneo arriva fino ai primi anni del XX secolo attraversando con lustro e onore l’età romana, quella bizantina, quella araba e poi i normanni , gli svevi, gli aragonesi, gli spagnoli, fino ai Borboni del Regno di Napoli per giungere all’Italia Unita.
Per citare solo una prova fra tante del prestigio culturale e della stoffa civile di Agrigento mi preme citare il fulgido esempio della Biblioteca Lucchesiana che il vescovo Andrea Lucchesi Palli costituì nel 1765, aprì al pubblico per poi lasciarla in eredità alla città; queste le sue parole scolpite all’ingresso della biblioteca che anche il FAI ha avuto l’onore di riportare alla attenzione del pubblico: “ Andrea conte Lucchesi Palli apre al pubblico la sua biblioteca ogni giorno feriale(…); tutti possono entrare liberamente ma nessuno lo faccia di nascosto(…) Il chiacchierone, il pigro, lo sfaccendato stiano lontani(…). Non si paga niente, si va più ricchi, si ritorni spesso”.
Agrigento ha bisogno di essere Capitale Italiana della cultura per poter raccontare con forza e con orgoglio alla Nazione e all’Europa questa sua fulgida storia ancora in parte offuscata da una narrazione erroneamente legata ad un oscuro passato le cui infide braci hanno bisogno di segnali forti per spegnersi del tutto.
Il FAI è grato al destino per avergli concesso l’onore e la gioia di recuperare dall’abbandono e di gestire nell’interesse collettivo il Giardino della Kolymbetra che ammanta di profumo e di agricola dolcezza la visita alla Valle dei Templi”.
Marco Magnifico
Presidente FAI Fondo per l’Ambiente Italiano
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