Agrigento è appena stata proclamata “Capitale italiana della Cultura” ma c’è chi questa straordinaria esperienza l’ha già vissuta. Prendiamo ad esempio la piccola isola di Procida che ha concluso il suo mandato come Capitale italiana della Cultura 2022. Adesso lei ha passato il testimone alle città di Bergamo e Brescia che sono le regine della Cultura del 2023 ma per Agrigento è utile conoscere meglio l’esperienza vissuta da Procida, in termini di benefici e ricadute economiche e occupazionali. Difficile da raggiungere, se non via mare con un’ora di traghetto da Napoli, Procida, con i suoi 10 mila abitanti, rispetto alle sorelle maggiori, Capri e Ischia, era considerata un po’ “la cenerentola” delle isole del golfo. Caratterizzata da una forma a stella, da suggestive abitazioni color pastello e ampi sprazzi verdeggianti, Procida ha ispirato con il suo fascino numerosi scrittori e poeti. Aver ricoperto per un anno intero il ruolo di capitale della Cultura è servito per far conoscere la sua storia e le sue bellezze un po’ in tutto il mondo. Secondo il sindaco dell’isola, Raimondo Ambrosino, quella designazione ha avuto un effetto mediatico straordinario ed è servita, ad esempio, a far lievitare l’arrivo dei turisti: “da 250 mila sbarchi in media prima della designazione – dice Ambrosino – siamo arrivati a sfiorare lo scorso anno le 700 mila presenze con benefici e ricadute mai viste prima. Solo con la “tassa di sbarco” abbiamo accantonato un tesoretto di un milione e 350 mila euro. Cinquanta, sono stati gli eventi, sia locali che internazionali, contenuti nel dossier che si sono svolti regolarmente durante l’anno, utilizzando un budget di 4 milioni di euro di cui uno, versato dal ministero della Cultura. L’evento clou – continua a raccontare il sindaco – fu la cerimonia inaugurale alla quale intervenne il presidente della repubblica Mattarella (ma è prassi consolidata che il presidente ogni anno partecipi al momento inaugurale ndr.). Abbiamo dovuto fare i conti con i nostri spazi ristretti, l’isola ha meno di quattro chilometri quadrati di superficie, tanto che una grande mostra sulle Epidemie, fatta in collaborazione con la direzione generale degli Archivi di Roma, l’abbiamo allestita addirittura su due navi della marina militare alla fonda davanti al porto, la Vespucci e la Palinuro. Abbiamo poi promosso Terra Murata che è uno dei luoghi più panoramici e suggestivi di Procida. Si tratta di un piccolo borgo medievale a picco sul mare raggiungibile attraverso una ripida salita dalla quale si può ammirare una panorama mozzafiato. A rendere unico questo luogo incantevole non sono soltanto le vedute scenografiche, ma anche i due cannoni a lunga gittata risalenti alla Repubblica napoletana del 1799 e il Palazzo d’Avalos (1536), poco distante, trasformato nel 1830 in una vera e propria cittadella carceraria, chiusa poi nel 1988. Grande successo hanno avuto anche i nostri eventi letterari come lo storico “Premio Elsa Morante Isola di Arturo” e “Procida racconta” incontri, questi ultimi, affidati alla scrittrice Chiara Gamberale”.
Dunque lo scorso anno come Capitale della Cultura, Procida si è vista invadere dai turisti con enormi benefici per le strutture alberghiere ricettive e di ristorazione. Un dato, questo, confermato anche dall’assessore al turismo, Leonardo Costagliola che si dice felice, con i suoi collaboratori, per i risultati ottenuti nel 2022 e delle strategie messe in campo per continuare a crescere economicamente grazie alla Cultura.
-Oggi cosa rimane di Procida Capitale della Cultura?
“Abbiamo finito il 18 gennaio scorso il mandato ma siamo ancora sulla lunghezza d’onda del 2022 – risponde l’assessore Costagliola. – Lo Studio dell’impatto è stato affidato agli esperti dell’Università di Napoli e quindi è presto per fare una valutazione complessiva. Comunque la cosa che ci ha animato è stata la certezza di poter finalmente farci conoscere; far conoscere la nostra storia acquisendo la consapevolezza del meraviglioso territorio in cui viviamo. Soprattutto – continua – abbiamo compreso appieno le nostre potenzialità e questo determinerà il nostro futuro in maniera diversa”.
-Quale l’augurio di Procida per Agrigento, la nuova Capitale italiana della Cultura?
“La nostra straordinaria Italia – dice il primo cittadino, Raimondo Armosino – offre la ricchezza di migliaia di comuni caratteristici per paesaggio, storia e tradizioni. Bisogna valorizzarli al meglio, e la Capitale Italiana della Cultura è una grande opportunità per farlo. Auguriamo ad Agrigento di viversi fino in fondo quest’anno di celebrità – conclude il sindaco di Procida – con la grande attenzione dei media di tutto il mondo e la partecipazione della comunità alla costruzione di una città più aperta, inclusiva e sostenibile”.