Capitale italiana della Cultura 2025 con i musei cittadini chiusi. Chiuso da quarant’anni il Museo Civico, chiusa la pinacoteca comunale allocata presso l’ex Collegio dei padri Filippini attualmente rimane fruibile, e solo parzialmente, il complesso monumentale di Santo Spirito. Nel refettorio di Santo Spirito, infatti, da mesi è in allestimento la mostra sui Chiaramonte, promossa dall’Ente Parco Valle dei templi, ma non vi è nessuna notizia relativa all’apertura. La situazione dunque non è delle più floride tuttavia si spera di riuscire a riaprire almeno in parte gli spazi espositivi, per poter offrire ai visitatori il meglio del patrimonio artistico cittadino. “Si spera – dice l’ex Sovrintendente alle antichità, Gabriella Costantino, attuale consulente scientifica per i musei cittadini con un incarico ottenuto dalle varie amministrazioni, sia quelle del passato che l’attuale, per “continuità scientifica” – in questo anno di capitale della cultura di riuscire ad aprire dopo moltissimi anni, almeno un piano della sede storica del museo civico nell’ex convento dei padri agostiniani, di cui ho curato il progetto scientifico e quello dell’allestimento. Lì dovremmo presentare le Collezioni di dipinti dal Cinquecento al Settecento per un totale di 160 opere tra cui la “Madonna del latte” opera datata intorno al Trecento appartenuta al museo di Santo Spirito e che rappresenta il quadro più antico del nostro patrimonio cittadino. Così come speriamo anche di riuscire a sistemare la Collezione Sinatra agganciandola temporaneamente agli spazi espositivi multimediali che saranno inaugurati nell’ex collegio dei padri Filippini”. Quest’ultimo, che ospita anche la Pinacoteca comunale è chiuso da tempo per lavori di risistemazione e per consentire l’allestimento del museo della città “Metaphora” che dovrebbe raccontare 2600 anni di storia della città. “Per quanto riguarda i “Filippini” – continua la Costantino – al mio arrivo ho già trovato tutto predisposto, tuttavia secondo progetti fatti all’epoca, a parte il museo multimediale (che io non chiamerei “Metaphora” ma “Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea”, con sottotitolo “Spazi multimediali metafora di Agrigento”) andrebbe rivisitata la Collezione Sinatra, che attualmente è esposta senza un vero e proprio un criterio scientifico, e riordinate le altre Collezioni presenti, sia per Giovanni Philippone che per Ettore Castagnolo, come pure per lo spazio dedicato all’arte contemporanea. Per Santo Spirito attualmente è fruibile la Collezione Lapidea che dovrebbe essere completata con le sculture di Vittorio Cardinale, artista agrigentino che visse negli Anni Trenta e Quaranta del Novecento, e la Collezione Antropologica anche se per quest’ultima, il posto ideale ove collocarla sarebbe al Rabato, che potrebbe divenire il quartiere pulsante del centro storico trasformato in museo diffuso.
“Posso dire che tutto quello che dovevo fare, l’ho fatto – continua Gabriella Costantino – ora dipende dall’amministrazione comunale fare le gare per la finitura dei progetti museali”. Secondo Gabriella Costantino, da sempre impegnata nella valorizzazione dei Beni artistici e culturali, c’è molto da fare ma mancherebbero tante cose, ad esempio il personale per la gestione degli spazi museali. Lei, di idee e di progetti per l’anno della Cultura ne ha proposti una serie, anche se non sembra siano mai stati presi seriamente in considerazione. A partire dalla trasformazione del palazzo Tomasi in “Museo della Fotografia” per far spazio all’opera dei primi fotografi dell’Ottocento con le loro immagini dei templi e ai disegni dei viaggiatori del grand tour. Poi l’ex sovrintendente punterebbe sul progetto delle scale mobili, da Ruga Reali fino a Piano Barone per valorizzare la scalinata di quell’angolo del centro storico.
“Come mai sul piano museale e sulla valorizzazione dei beni artistici è tutto fermo? “I tempi della pubblica amministrazione sono lunghi e pieni d’intoppi – dice. – I fondi ci sarebbero, bisogna vedere quando e come potranno essere spesi! “
LORENZO ROSSO
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