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Home » Turismo » Turismo agrigentino 2024: un’estate segnata dalla crisi idrica e dall’incertezza

Turismo agrigentino 2024: un’estate segnata dalla crisi idrica e dall’incertezza

Domenico Vecchio Di Domenico Vecchio
5 Settembre 2024
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Hotel service bell Concept hotel, travel, room,Modern luxury hotel reception counter desk on background

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Calo del Turismo in Sicilia: Tra Pubblicità Negativa e Concorrenza Estera

Il calo delle presenze turistiche, anche in termini di qualità, è notevole e ha colpito tutti. Lascia perplessi sentire alcuni vantarsi dell’incremento dei flussi, per non parlare dell’aumento degli ingressi alla Valle, che non è proporzionale ai pernottamenti in città.

Agrigento, 4 settembre 2024 –L’estate del 2024 ha riservato sorprese amare a molti operatori del settore turistico in Sicilia. Nonostante le previsioni iniziali incoraggianti, la stagione ha subito un rallentamento significativo a partire da luglio, dovuto principalmente alla cattiva pubblicità sulla mancanza d’acqua. Numerosi albergatori hanno segnalato cancellazioni e prenotazioni ridotte, con molti turisti preoccupati di trovare piscine vuote o strutture senza acqua. “In termini di presenze e di fatturato, siamo sullo stesso trend del 2023. Purtroppo, si poteva fare meglio”, commentano alcuni albergatori.

Enzo Agrò, direttore del Doric Eco Boutique Resort & Spa – Sicily, conferma le difficoltà incontrate durante l’estate. “Giugno e luglio hanno registrato un calo pesante, mentre ad agosto abbiamo visto un leggero miglioramento, con qualche punto percentuale in più”. Le sue parole sottolineano come la stagione sia stata altalenante, con un inizio debole seguito da un agosto in lieve ripresa.

Roberto Principato, direttore dell’Hotel Villa Athena, una struttura a 5 stelle situata di fronte al Tempio della Concordia, descrive la situazione con una certa ambivalenza. “È stato un mese altalenante”, scrive Principato. “Il dato che ho avuto nel nostro albergo, e le stesse news che ho ricevuto dai colleghi nel settore luxury in tutta la Sicilia, mostrano un last minute più incisivo. Di contro, la performance di settembre e ottobre è straordinaria, facendo registrare un sold-out!”.

La dichiarazione di Rossana Iacono, General Manager dell’Hotel Baia di Ulisse, offre una panoramica interessante e dettagliata sulla situazione turistica di agosto 2024. Ecco alcuni punti chiave da considerare: “Ad agosto 2024 – dice Iacono – il numero delle presenze ha mostrato una leggera contrazione rispetto agli anni precedenti. Le cause di questa flessione non sono ancora del tutto chiare. Potrebbe essere attribuita a un cambio nelle preferenze dei turisti, con un numero crescente di visitatori che scelgono mete estererispetto a destinazioni locali. Negli ultimi anni, i mesi di settembre ed ottobre sono stati considerati mesi di alta richiesta nel settore turistico, grazie alle favorevoli condizioni climatiche, alla minore affluenza rispetto ai mesi estivi e alla riduzione delle tariffe, che non sono più quelle di alta stagione. Questo porta a una ripresa dell’interesse da parte dei visitatori, sia in gruppi organizzati che autonomi. Pertanto, per i mesi autunnali prevediamo almeno un numero di presenze pari a quello degli anni passati, ma non inferiore.”

Paolo Pullara, Presidente di Assohotel Confesercenti Agrigento, segnala che “il mese di agosto è andato in maniera variegata per gli hotel agrigentini, con una lieve flessione rispetto all’anno scorso. Abbiamo ricevuto tantissime telefonate da persone che volevano rassicurazioni che non mancasse l’acqua. Pur non essendo venuta a mancare l’acqua nelle strutture alberghiere agrigentine, abbiamo percepito chiaramente la preoccupazione di chi ci contattava. Tanti, soprattutto stranieri, avranno deciso di andare in altre destinazioni.”

La situazione è confermata anche da altri operatori del settore. Lyra Ramos, del Colleverde Hotel, sostiene che quest’anno si è lavorato meno rispetto al precedente, nonostante l’aumento dei prezzi. “Sicuramente andrò contro corrente dicendo che si è lavorato meno dell’anno scorso. Quest’anno Agrigento ha avuto una bruttissima pubblicità dovuta al problema dell’acqua”, afferma. Le sue parole riflettono un malessere diffuso tra gli albergatori, che si sono trovati a fronteggiare un calo delle presenze turistiche nonostante gli sforzi per migliorare l’offerta.

Perfino il Verdura Resort, struttura di lusso situata appena fuori Agrigento, ha sperimentato un agosto sfavorevole. L’estate è iniziata molto bene, ma abbiamo registrato un rallentamento ad agosto, sebbene i risultati siano stati quasi in linea con l’anno precedente. Ci aspettiamo – ha commentato il General manager Isidoro Di Franco, che l’autunno, fino alla chiusura della stagione, rimanga in linea con i numeri dell’anno scorso, quindi possiamo considerarci soddisfattidi questa stagione. Tuttavia, il territorio ha ampi margini di miglioramento. È essenziale che ci sia un miglioramento generale, specialmente nella gestione dell’acqua, che è diventata una priorità in Sicilia. Dobbiamo concentrarci su questo aspetto per affrontare le sfide future e indirizzare gli investimenti necessari.”

“La crisi idrica – come affermano Simone Tuttolomondo e l’Avvocato Rosario Di Legami, rispettivamente il direttore e l’amministratore giudiziario del Grand Hotel Mosè – ha certamente influito sull’andamento economico del nostro hotel. Dopo un ottimo periodo primaverile con un aumento delle presenze, la cattiva pubblicità, sia a livello nazionale che internazionale, ci ha penalizzato notevolmente. È innegabile che ci sia stato un serio problema di forniture d’acqua nell’agrigentino, ma è stato eccessivo ricevere telefonate da clienti preoccupati di poter lavarsi in hotel solo con acqua minerale. La mia speranza, come agrigentino di adozione, è che si risolva strutturalmente il problema della carenza d’acqua. Così, affronteremo il 2025 con la serenità e l’entusiasmo che meritiamo, senza ulteriori danni alla nostra immagine”.

Anche Danilo Zicari, gestore di un B&B nel centro città, evidenzia una diminuzione del flusso turistico. “Ho lavorato con prezzi più alti rispetto allo scorso anno, ma in centro città si vedevano molti meno turisti rispetto agli anni passati. Dalla mia via passano per andare in Cattedrale ed era sempre un via vai. Quest’anno non si sono visti tutti questi passanti”.

“Nonostante avessi una buona riserva idrica – commenta Giovanni Lopez, che gestisce una struttura turistica in centro città –  agosto è stato disastroso con una riduzione delle prenotazioni e dei soggiornidel 50%. L’afflusso turistico in centro città è stato scarso, con vie e negozi vuoti. Le notizie negativehanno influito pesantemente e, mentre si cerca di scaricare le responsabilità, non ci sono soluzioni concrete all’orizzonte. Un’azienda spagnola aveva offerto dissalatori come soluzione tampone, ma tutto è stato dimenticato. Ho molti dubbi sul prossimo anno.”

Salvatore Patti, della struttura “Villa del Sole”, condivide una visione pragmatica della situazione. “Siamo anche noi in media 10-20% in meno. Ma forse è meglio così, considerata la carenza idrica forse non avremmo sopportato un flusso maggiore”. Patti evidenzia come la carenza d’acqua non solo abbia condizionato le prenotazioni, ma abbia anche posto limiti operativi per le strutture, che avrebbero faticato a gestire un numero più elevato di ospiti.

Annarita Zammuto, proprietaria della Casa di Mammì, una struttura situata nel cuore della Valle dei Templi, offre un ulteriore punto di vista sulla stagione. “Premesso che godo di un ottimo target di clientela, devo dire che comunque i numeri, o meglio il tasso di occupazione, dei mesi caldi, ossia luglio e agosto, sia l’anno scorso che quest’anno, non sono stati al pari della primavera. Tuttavia, possiamo dire che ad agosto abbiamo lavorato bene”. Le sue osservazioni evidenziano come la primavera sia stata un periodo più favorevole per il turismo rispetto ai mesi estivi, nonostante ad agosto si sia comunque registrata una buona attività.

Oltre alla questione dell’acqua, alcuni albergatori puntano il dito contro la situazione degli aeroporti in Sicilia, con l’aeroporto di Catania particolarmente colpito da problemi legati a incendi e all’emergenza Etna. Molti di loro ritengono che sia necessario un altro aeroporto in Sicilia, possibilmente nella zona di Agrigento, per migliorare l’accessibilità e ridurre i disagi per i viaggiatori.

La stagione estiva 2024 si chiude quindi con un bilancio agrodolce per il settore turistico siciliano. Mentre alcuni guardano con ottimismo al futuro, altri si interrogano sulle sfide che l’isola dovrà affrontare per mantenere alta la propria attrattività in un contesto sempre più competitivo e imprevedibile.

 “Non ci sono stati problemi di carenze d’acqua nelle strutture alberghiere: è ovvio che il problema c’è e dobbiamo adeguarci al cambiamento climatico, ma siamo fortemente impegnati nell’individuazione di nuovi pozzi soprattutto nella zona di Agrigento. Siamo pronti a nuovi interventi emergenziali qualora ad ottobre non dovesse piovere”. Lo sottolinea il presidente della Regione, Renato Schifani, durante la presentazione del programma di Treni storici Sicilia 2024 a Palazzo d’Orleans, a Palermo. 

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