Il pubblico ministero Gaspare Bentivegna ha chiesto la condanna per19 imputati al processo scaturito dall’inchiesta denominata “Alta tensione”, che ha coinvolto due verificatori di Enel infedeli, Giovanni Trupiano e Domenico La Porta, che avrebbero chiesto soldi per chiudere un occhio e non denunciare allacci abusivi alla rete elettrica o addirittura essi stessi avrebbero creato per conto di privati allacci abusivi con il metodo del magnete o del cosiddetto “sorcio”. Le condotte sono state qualificate quali induzione indebita in alcuni casi, corruzione in altri e furto aggravato. Alcuni indagati devono rispondere anche di omissione d’atti d’ufficio e peculato. Il processo è in corso di svolgimento dinanzi ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato.
Queste le richieste di condanna: 8 anni e 10 mesi di reclusione per Giovanni Trupiano; 5 anni e 3 mesi per Domenico La Porta; 4 anni ciascuno per Massimo, Vincenzo e Tommaso Cortelli, Anna Maria Farruggio, Pietro Failla, Pietro Favata, Angelo Gioachino Sanfilippo, Giuseppe La Mendola e Vincenzo Palumbo; 3 anni e 5 mesi per Gioachino Cuscio; 3 anni e 2 mesi ciascuno per Giuseppe e Simone Modica; 3 anni e 5 mesi per Giuseppe Contino; 3 anni e 2 mesi per Maria Santa Rallo; 1 anno per Calogero Ciulla; 3 anni e 5 mesi ciascuno per Salvatore Domenico Siracusa e Luigia Vinci.