Dopo 21 anni consecutivi di esercizi provvisori, la Regione siciliana ha iniziato il nuovo anno con il bilancio approvato nei termini di legge. Una notizia che consente di programmare con maggiore serenità le attività e gli investimenti per il 2024. L’Assemblea regionale siciliana, lo scorso 8 gennaio, ha votato la manovra finanziaria, dopo una maratona finale di 24 ore. Dopo tanti anni, le norme di spesa sono finanziate con fondi regionali per oltre un miliardo di euro, senza fare ricorso a risorse extra regionali. Tra le altre cose, la manovra prevede per “Agrigento Capitale italiana della cultura 2025” lo stanziamento in totale 10 milioni di euro (5 milioni per 2024 e altri 5 per il 2025) per far fronte alle spese per le attività di promozione del territorio e per l’organizzazione degli eventi a supporto dell’iniziativa. Un milione per il 2024 alle iniziative connesse al riconoscimento della Sicilia come “Regione europea della gastronomia 2025” e altri 2 milioni nel 2025. Stanziati 330 mila euro di contributi per le iniziative del Museo “Falcone e Borsellino”, altri 280 mila euro per il 2025-2026. La dotazione del Furs, Fondo unico regionale per gli spettacoli, passa da 5,3 milioni a 6,8 milioni.
Novità per comuni, città metropolitane e liberi consorzi.
Accresciuti in 350 milioni di euro per ciascun anno i trasferimenti ai Comuni per il 2024, 2025 e 2026 e 103 milioni alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi comunali. L’intero ammontare sarà erogato nell’anno. Rideterminate in 115 milioni, per ciascuno degli esercizi 2024, 2025 e 2026, le risorse per le spese di investimento dei Comuni. Nel fondo globale per i Comuni sono previste riserve per finalità specifiche: 6 milioni per il trasporto dei rifiuti delle isole minori; 2 milioni ai Comuni in cui ricadono aree industriali; 3 milioni a quelli che hanno superato il 65% di raccolta differenziata; 3 milioni per la lotta al randagismo; 1 milione per i servizi di salvataggio nelle spiagge; 4 milioni per le comunità alloggio per disabili psichici; 7 milioni per il trasporto degli alunni pendolari; 2,5 milioni per i siti Unesco; 3 milioni per il servizio educativo-assistenziale. Infine, a ogni Unione dei Comuni sono assegnati 300 mila euro per un totale di 8,7 milioni. Contributo straordinario per complessivi 2 milioni a Lampedusa e Linosa, Pozzallo, Modica, Augusta, Siculiana e Porto Empedocle per le difficoltà causate dall’arrivo dei migranti. A Lampedusa e Linosa 1 milione in più per comunicazione e promozione turistica. Per iniziative locali di carattere sociale, economico e culturale stanziamento da 3 milioni; 1,5 milioni di euro (ogni anno) alla salvaguardia dei luoghi di culto e al sostegno alle attività sociali e aggregative realizzate con gli enti religiosi.
Intanto, il consuntivo 2023 parla di 18,6 miliardi di euro di pagamenti dalla Ragioneria della Regione Siciliana.
“La Regione Siciliana paga di più e paga più velocemente a vantaggio di imprese, fornitori e lavoratori”: così l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone, commenta il monitoraggio della spesa regionale compiuto dalla Ragioneria generale a consuntivo del 2023. Nel dettaglio, l’anno appena trascorso si è concluso raggiungendo la cifra di 18,6 miliardi di euro al 31 dicembre, ovvero un aumento di 1,8 miliardi di euro rispetto al 2022, quando il dato finale è stato di 16,8 miliardi. E i pagamenti effettuati superano ampiamente la soglia dei 2 miliardi se il dato del 2023 è confrontato al 2021, quando i pagamenti si attestarono sui 16,2 miliardi. E l’assessore Falcone aggiunge: “I dati lo confermano e ci dicono che il riordino economico-finanziario dell’amministrazione è una realtà che si consolida, grazie ai diversi obiettivi che il governo Schifani sta raggiungendo: primo fra tutti, appunto, il miglioramento dell’efficienza nei pagamenti. Abbiamo riversato nel sistema economico della Sicilia quasi 2 miliardi in più rispetto all’anno scorso in beni, servizi e investimenti. Sono risorse che mobilitano il tessuto sociale e offrono certezze non solo alle aziende, ma a tutti coloro che si relazionano con la pubblica amministrazione regionale”. E conclude: “Avere evitato l’esercizio provvisorio, ma anche l’adozione della Tesoreria unica e l’allineamento di tutti gli strumenti contabili, ci aiuteranno nel 2024 a migliorare ulteriormente questo risultato, sbloccando maggiore spesa pubblica e accrescendo l’affidabilità di una Regione che oggi è capace di mantenere i propri impegni”.