Per un’intera giornata, venerdì 13 giugno, dalle ore 9.00, la sala “Zeus” del Museo Griffo ospiterà un convegno sui temi del diritto tributario in materia di beni culturali. Magistrati tributari, Docenti universitari, Avvocati, Commercialisti e Notai si confronteranno in una tavola rotonda con a tema “Patrimonio culturale ed archeologico: strategie fiscali di vantaggio per la conservazione e lo sviluppo sostenibile”. Si tratta di un confronto tecnico tra specialisti, ma sarà anche un momento di riflessione pubblica su una tematica che incrocia economia, identità e futuro. Agrigento si pone così al centro di un confronto nazionale tra professionisti accomunati dall’impegno di esplorare le strategie fiscali a favore del patrimonio culturale.L’evento è organizzato dalla Sezione provinciale dell’A.M.T. (Associazione Magistrati Tributari), presieduta dal Giudice Ignazio Gennaro, in collaborazione con l’Ordine degli Avvocati di Agrigento e la Camera degli Avvocati Tributaristi, l’iniziativa gode del patrocinio di istituzioni di primo piano, tra cui il Parco Archeologico della Valle dei Templi, l’Ordine dei Commercialisti, il Consiglio Notarile e il FAI – Fondo Ambiente Italiano. Parlare di diritto tributario in materia di beni culturali significa analizzare l’intersezione tra norme fiscali e il vasto patrimonio storico, artistico e archeologico del nostro Paese. In Italia, la fiscalità applicata ai beni culturali non è solo una questione tecnica, ma una leva fondamentale per politiche di conservazione, valorizzazione e sviluppo territoriale.Il sistema tributario può premiare o penalizzare gli investimenti in cultura. Incentivi, agevolazioni, bonus fiscali e detrazioni rappresentano strumenti strategici che possono incoraggiare il mecenatismo, la manutenzione dei siti storici, l’acquisizione di opere d’arte, ma anche la gestione sostenibile dei beni culturali, in una logica di lungo periodo.Numerose le personalità che porteranno il proprio contributo all’incontro. Dopo i saluti istituzionali di Roberto Sciarratta, Direttore del Parco Archeologico, e di Giuseppe Parello, Presidente del Consiglio del Parco, interverranno figure chiave del mondo giuridico e fiscale.Salvatore Pillitteri, Vicepresidente nazionale vicario dell’Associazione Magistrati Tributari, Vincenza Gaziano, Presidente dell’Ordine degli Avvocati, e Claudia Gucciardo, Presidente del Consiglio Notarile dei Distretti Riuniti di Agrigento e Sciacca, saranno tra i presenti. Non mancheranno i rappresentanti della Croce Rossa Italiana, della Rete Civica della Salute e dell’Udicon, a testimonianza di una partecipazione trasversale e condivisa.Il coordinamento dei lavori è affidato all’Avvocato Daniele Vitello, mentre l’introduzione spetterà al Giudice Ignazio Gennaro.Una delle relazioni centrali sarà quella del Presidente di sezione della Corte di giustizia tributaria di primo grado di Agrigento, Giovanni Ilarda, che affronterà il delicato tema dei reati contro la cultura.Recenti modifiche legislative hanno infatti rafforzato la tutela penale e fiscale dei beni culturali. In un’epoca in cui il traffico illecito di reperti, le distruzioni volontarie e le speculazioni immobiliari rappresentano minacce concrete, l’apparato normativo deve poter contare su sanzioni efficaci, ma anche su una fiscalità intelligente, in grado di prevenire il degrado e incentivare il rispetto del patrimonio.Durante il dibattito, si esploreranno strumenti fiscali avanzati per promuovere la cultura. Il commercialista Giacomo Minio interverrà sul tema degli investimenti in beni culturali e opere d’arte, mentre il docente Salvatore Sammartino analizzerà gli effetti delle imposte dirette sul comparto.A seguire, il notaio Giuseppe Fanara discuterà degli effetti delle imposte indirette, evidenziando come donazioni, successioni e compravendite di beni culturali necessitino di trattamenti normativi specifici.Molto atteso l’intervento di Luigi Cinquemani, docente dell’Università di Palermo, sul bonus arte, e quello di Maria Concetta Parlato, che approfondirà la tassazione delle dimore storiche.Il mondo del no profit sarà rappresentato da Roberto Pignatone, che illustrerà le implicazioni fiscali per le associazioni culturali e fondazioni impegnate nella salvaguardia del patrimonio.Lo sguardo oltre i confini italiani sarà proposto dall’avvocata Giuliana Colli Vignarelli, che metterà a confronto il sistema fiscale italiano con quelli di altri Paesi europei.L’obiettivo è comprendere dove l’Italia eccelle e dove, invece, potrebbe migliorare, per adottare buone pratiche e favorire l’adozione di modelli virtuosi.Mentre in Francia esistono forme di mecenatismo incentivato fortemente premianti, in Germania e Spagna le agevolazioni per le fondazioni culturali sono molto più generose rispetto al sistema italiano. Una riflessione utile per il legislatore nazionale e regionale.Un tema sensibile riguarda il possibile decentramento fiscale in ambito culturale. Il Giudice Francesco Antonino Cancilla, membro dell’Ufficio nazionale del massimario, affronterà la questione se esistano margini costituzionali e normativi per introdurre una fiscalità regionale concorrente con quella statale.Una simile prospettiva aprirebbe scenari interessanti per le Regioni a forte vocazione culturale, come la Sicilia, che potrebbero adottare misure fiscali personalizzate per sostenere il proprio patrimonio.Tra i temi più significativi della giornata ci sarà anche un momento di riflessione su un concetto che fonde diritto, economia e identità: il valore aggiunto dei beni culturali per lo sviluppo del territorio.I beni storici, archeologici e artistici non sono soltanto testimonianze del passato, ma risorse attive in grado di generare occupazione, attrazione turistica, innovazione sociale. Una fiscalità che ne incentivi la cura e la valorizzazione, diventa strumento di rigenerazione urbana e coesione comunitaria.In questo senso, l’esperienza agrigentina vuole essere anche un modello replicabile.A chiudere i lavori sarà l’Assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino.L’evento, patrocinato anche dalla Croce Rossa Italiana e dal FAI, si configura come un laboratorio di idee, in cui diritto, cultura e fiscalità dialogano per costruire un futuro in cui i beni culturali non siano più un peso da gestire, ma un’opportunità da cogliere.Dal confronto potranno emergere proposte concrete, capaci di orientare le politiche pubbliche verso un uso virtuoso del diritto tributario in materia di beni culturali, contribuendo così a un modello di sviluppo sostenibile, radicato nella memoria ma proiettato verso l’innovazione.
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