Una ripartenza che sappia ricostruire le condizioni per l’economia, per il lavoro e la salute. E’ l’augurio per il nuovo anno che arriva dal nostro giornale. La gestione della pandemia e’ stata un impegno molto gravoso di cui la politica ha sentito per intero la responsabilità. E’ stato un anno complicato e denso di inquietudini, l’emergenza sanitaria ha costretto a modificare in maniera radicale l’agenda politica. Dopo una campagna elettorale durata 12 mesi, la vittoria schiacciante di Francesco Miccichè, il Natale ricco di alberi e luci, bisogna partire dai punti programmatici che questa amministrazione si era prefissata e che ci auguriamo di vedere nella parte iniziale del mandato. Ci auguriamo che Agrigento non debba subire un’altra battuta d’arresto per lasciar spazio a una riperimetrazione del sistema sanitario, e a una serie di misure emergenziali per dare ristoro alle aziende che chiudono e ai lavoratori privi di reddito. Ma non bisogna dimenticare anche il settore extralberghiero e tutto l’indotto turistico. Chi ha scelto di rimanere a vivere in questa città, lo stiamo raccontando nella rubrica “emigrazione al contrario“, l’ha fatto perchè crede nel turismo come unica industria economica. Chi non ha avuto la possibilità di trasformare un appartamento in B&B è costretto a fuggire altrove.
La pandemia ha fatto anche rientrare molti giovani, ora bisogna creare le condizioni perchè decidano di rimanere e contribuire allo sviluppo di questa terra. C’è poi la pressione fiscale. I cittadini hanno pagato a dicembre con l’imu la tasi che riguarda proprio un tributo comunale per i servizi indivisibili. Non solo la rata che era stata sospesa a giugno ma anche quella di dicembre. Tutto questo con aliquota maggiorata dall’8% al 10%. Nessuno ha notato questi aumenti?
Il tessuto economico non è fatto solo di attività ricettive imprenditoriali con Partita Iva, ma anche di famiglie che hanno spese e oneri da sostenere. Bene gli aiuti alla povertà, la solidarietà, ma occorre creare le condizioni perchè non si debba più parlare di gente che non può permettersi un pasto caldo.
Sui temi dell’agenda politica occorre poi una riforma che dia strumenti piu’ agili e snelli per poter essere all’altezza delle sfide dei tempi e dare risposte concrete ai cittadini. I tempi della burocrazia si scontrano con la voglia di fare dei nostri giovani. Occorre che la nuova amministrazione ci dica con chiarezza cosa si puo’ fare e cosa invece non si puo’. Sulla costa, nell’interno, a due chilometri dalla Valle dei Templi, nelle citta’ e nel centro storico. Stop alla cementificazione selvaggia e al consumo di suolo. Più opportunità per chi vuole e può ristrutturare nel centro storico. Bisogna riorganizzare gli uffici e sbloccare un sistema che da troppi anni sta vivendo impelagato nell’incertezza, nei vincoli incomprensibili e nelle lungaggini esasperanti. Intanto auguriamoci che almeno il vaccino arrivi anche qui e di poter tornare presto a vivere la nostra libertà.