Attentati incendiari, emergono altri particolari

Emergono altri particolari sugli ultimi incendi di attività commerciali e magazzini a Licata. L’ultimo episodio in ordine di tempo intorno all’una di notte tra martedì e mercoledì. Qualcuno ha preso di mira il bar di Corso Umberto, in pieno centro cittadino. Non è stato il primo caso. Già lo scorso 12 luglio, lo stesso locale era stato oggetto di un altro attentato incendiario. E delle indagini si occupavano già i poliziotti del Commissariato di Licata, gli stessi che sono intervenuti l’altra notte.

Ad allertare i proprietari del bar, in quest’ultimo episodio, è stato il sistema di allarme. Quando i gestori sono giunti in corso Umberto le fiamme si erano però già autoestinte. Il rogo ha danneggiato la porta d’ingresso principale e il distributore automatico di sigarette. Come procedura investigativa esige, i proprietari sono stati sentiti dai poliziotti e, pare, che abbiano riferito di non aver alcun sospetto sui possibili autori dell’attentato incendiario.

Massimo riserbo sulle indagini. Salgono a cinque dall’inizio del 2023 gli attentati incendiari ad attività commerciali, in ordine di tempo: un carro funebre e l’agenzia di una ditta locale, un bar-ristorante in via Palma, una concessionaria di auto, e un negozio di mobili. Adesso l’ultima intimidazione.

Non sembrano esserci dubbi invece sulla natura accidentale dell’incendio scoppiato, ieri all’alba, all’interno di un magazzino, di via Londra. L’immobile è di proprietà di un pensionato licatese sessantenne. I danni sono ingenti: le fiamme hanno danneggiato due autovetture, una Fiat Panda e una Fiat 500, completamente carbonizzato una moto Suzuki, e distrutto una seconda moto, modello Kawasaki. Ad occuparsi delle indagini, anche in questo caso, sono i poliziotti del Commissariato cittadino. Verifiche e accertamenti serviranno a chiarire cosa effettivamente sia accaduto all’interno del garage.