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Home » note ufficiali » Assipan chiede l’abolizione del coprifuoco

Assipan chiede l’abolizione del coprifuoco

12 Maggio 2021
in note ufficiali
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Assipan chiede l’abolizione del coprifuoco: “Seguendo l’esempio di Livatino per ripartire dobbiamo essere credibili”.

Assipan Confcommercio Agrigento scrive al presidente della Repubblica, a quello del consiglio e al governatore della Sicilia. Chiede l’abolizione del copri fuoco alle 22 e una ripartenza dell’economia. L’associazione dei panificatori lo fa citando il Beato Livatino: “Seguendo  il suo esempio per ripartire dobbiamo tutti noi essere credibili, mettendo in atto le politiche necessarie allo sviluppo economico e sociale. Livatino viene spesso citato per la frase “Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili” ed oggi più che mai sentiamo la necessità di riflettere sulla nostra credibilità come associazione di categoria, oggi in uno scenario post-pandemico in cui siamo chiamati tutti alla ricerca delle modalità per una reale ripartenza del nostro Paese.

Registriamo la necessità di cambiamento di alcune abitudini nello stile di vita, soprattutto dei più giovani, facendo loro comprendere il valore del lavoro, l’importanza di svolgere le attività lavorative con serietà e maturità, utilizzando le ore notturne per il riposo necessario, e non per rincorrere divertimenti sregolati e a volte anche fuori dalla legalità. Per questi motivi auspichiamo l’abolizione del coprifuoco alle 22, soprattutto in vista della stagione estiva, ma contemporaneamente si dovrebbe lanciare un messaggio educativo diverso, un messaggio che spinga i nostri giovani verso la cultura del lavoro che nobilita l’uomo e non a ricercare forme di assistenzialismo, come tragicamente si è rivelato il reddito di cittadinanza. Diversamente, bisogna puntare alla rivalutazione dell’artigianato e delle piccole e medie imprese, le cui attività sono sempre state fondamentali per lo sviluppo economico dell’Italia. Bisogna inoltre investire sulla formazione per l’acquisizione di specifiche competenze proprie di molte attività locali e cercare di abbassare i costi del lavoro, in modo da favorire un clima di legalità per scongiurare la perdita di tante professionalità. La reale ripartenza del nostro Paese può avvenire soltanto attraverso una forza lavoro responsabile che sappia combattere la diffusione del malaffare e dell’usura, che possa assistere ad una riforma fiscale vicina agli imprenditori che operano nella legalità, vivendo la riapertura di tutte le attività produttive nel totale rispetto dei protocolli di sicurezza attuando dei comportamenti leali e corretti”.

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