Sono durati pochi minuti gli interrogatori dei tre licatesi finiti in carcere al “Pasquale Di Lorenzo” nell’ambito di un’inchiesta, della Dda di Palermo, su armi e droga. Davanti al gip del tribunale di Agrigento Giuseppa Zampino, gli indagati Domenico Cusumano, 54 anni, e il figlio Rosario di 26, accusati di detenzione illegale di armi e munizioni, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Stessa “strada” è stata percorsa anche da Carmelo Marino, 45 anni, finito in cella per traffico di sostanze stupefacenti. Quest’ultimo però ha rilasciato delle dichiarazioni spontanee. Gli indagati sono stati arrestati dai poliziotti della squadra mobile della Questura di Agrigento lo scorso giovedì.
Ai domiciliari si trova invece Giacomo Marino, di 52 anni. A tutti loro è stata contestata anche l’aggravante dell’agevolazione dell’associazione mafiosa. I poliziotti hanno sequestrato: 7 pistole di cui due a salve, un fucile, due carabine, alcuni chili di polvere da sparo, circa 10.000 munizioni di vari calibri, denaro contante per complessivi 46.000 euro, quasi 3 chili di hashish, 283 grammi di cocaina, quasi 200 grammi di marijuana e un orologio Rolex. I soldi, in particolare, erano in divisi in tre mazzette e messi sotto vuoto.
La quasi totalità della droga è stata rinvenuta all’interno della canaletta passa cavi nel quartiere “Bronx” in una stanza dei contatori dell’energia elettrica nell’area condominiale di una palazzina.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
