Secondo il capo dei pm Luigi Patronaggio, Arnone avrebbe usato profili social e inviato email. Per questo motivo il magistrato ha richiesto la revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali per l’avvocato. Arnone avrebbe violato le prescrizioni imposte dal tribunale di sorveglianza che sei mesi fa gli aveva concesso di espiare una condanna a sedici mesi di reclusione per calunnia con una misura alternativa che prevedeva, tra le altre cose, il divieto di inviare email e utilizzare social.
“Arnone ha ripreso la sua attività diffamatoria celandosi dietro nuovi profili” ha detto Patronaggio, attaccato da Vittorio Sgarbi: “Lo scorso 17 settembre – ha detto – ho dato notizia della presentazione di una serie di esposti a firma di Arnone. Tre giorni dopo, Patronaggio ha chiesto la revoca dei servizi sociali per lo stesso Arnone. Vi era un evidente conflitto d’interessi.”