
Quattro arresti sono stati eseguiti della polizia di Stato, contestualmente ad altre dieci misure cautelari, nel corso dell’operazione denominata ‘Cuci e Scuci’, nei confronti di imprenditori e funzionari del Provveditorato Opere Pubbliche di Palermo accusati di corruzione, falso in atti pubblici e truffa aggravata ai danni dello Stato. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica. I quattro funzionari arrestati sono: Carlo Amato, l’ingegnere Francesco Barberi di Agrigento, Antonio Casella e Claudio Monte. Altri due funzionari sono stati sospesi per un anno, otto gli imprenditori raggiunti da un’interdittiva, per un periodo non potranno contrarre con la pubblica amministrazione, tra cui un canicattinese Giuseppe Giovanni Tunno, di 55 anni.
L’indagine, svolta dalla Sezione Anticorruzione della Squadra Mobile di Palermo, ha svelato un sistema di tangenti nel settore degli appalti per opere pubbliche che ha interessato un importante distretto ministeriale. L’input alle indagini lo ha fornito la denuncia di un imprenditore edile, al quale erano state chieste ‘mazzette’ da parte di alcuni funzionari in servizio presso il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche per lavori di ristrutturazione di una scuola elementare in provincia di Palermo.
Nel corso delle indagini sequestrata la documentazione riguardante alcuni lavori fatti a Palermo e provincia: al padiglione 18 dell’Università di viale delle Scienze, in un dipartimento di via Archirafi, in un appartamento delle forze dell’ordine (zona via Giusti) e poi ancora alla caserma dei carabinieri di Capaci. Sotto osservazione quattro lavori a Enna: per la sistemazione di alcuni immobili dei vigili del fuoco, dell’Agenzia delle Entrate e della caserma della polizia intitolata al commissario Boris Giuliano; sospetti di mazzette anche sulla ristrutturazione della Chiesa di San Benedetto, nel Comune di Barrafranca. Sequestrata pure la documentazione che riguarda le scuole “Ansaldi” di Centuripe ( Enna), “Luigi Pirandello” di Villadoro (Nicosia), “Piraino” di Casteldaccia e “La Pira” di Sant’Alfio (Catania).