Lunedì scorso è andato in onda il servizio di Report sulla Juventus e i suoi presunti rapporti con frange della tifoseria legate alla criminalità organizzata.
All’interno del servizio è stato intervistato anche Andrea Puntorno, leader del gruppo ultras ”Bravi ragazzi”, che ha apertamente parlato della maniera in cui gli ultras gestiscono i biglietti che la società mette loro a disposizione e quanto sia remunerativa questa attività. Puntorno è agrigentino di nascita e da circa 2 anni è tornato a vivere nella città dei templi, dove gestisce un bar. Della sua lunga intervista e delle tante dichiarazioni rilasciate davanti la telecamera, però, come sostiene il suo legale l’avvocato Daniele Re, sono stati presi solo alcuni spezzoni.
Puntorno, dice l’avvocato ha chiarito la storia legata al suo gruppo ultras ed ha parlato del suo amico Bucci, morto in circostanze misteriose.
“Mi sono comprato due case, mi sono comprato un panificio. Siamo 600-700 persone, ma non tutte di Torino. Ci occupiamo noi dei biglietti, lucrando. Personalmente non lo facevo, ma c’era chi per me”, sono queste alcune delle frasi pronunciate dall’agrigentino è andate in onda nel servizio. Quello che accade a Torino però non è diverso da quello che succede in altre piazze d’Italia. In sostanza la società, per accattivarsi le simpatie dei gruppi organizzati, regalano un gran numero di biglietti, gli ultras li rivendono per far cassa, alcune volte facendo di questa attività una fonte di reddito.
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