Alberi tranciati, anzi «capitozzati», il fenomeno si ripete ad Agrigento. Questa volta finiscono ‘decapitati’ i pini del Villaggio Peruzzo. Ma non sono i primi. E, presumibilmente, neppure gli ultimi. Tenuto conto di una tendenza in voga nella città dei templi, dove non esiste cultura del verde e non esiste un piano che richiami l’attenzione esperti, contro l’abbattimento indiscriminato e immotivato di alberi decennali. Gli alberi abbattuti si trovano vicino ad un campetto una volta di basket, adesso di calcetto, che l’amministrazione comunale Firetto ha di recente affidato a privati.
“I lavori al Villaggio Peruzzo – ha detto il sindaco Lillo Firetto – sono svolti a cura del Comune, vedi davanti la chiesa e nella zona della scuola, sono coordinati da un operaio del Municipio“.
Il taglio dei pini, le cui foto sono state postate su Facebook, sembra essere avvenuto per soddisfare il desiderio di qualche privato. Altre ancora perché non essendo innervata l’abitudine della cura periodica, le conseguenze portano a decisioni drastiche e per certi versi irragionevoli. Almeno stando al parere di biologi ed esperti ambientalisti. Ad esempio, accade, che alberi di grosse dimensioni, a causa dello sviluppo provochino fastidi come la caduta di fogliame. La risposta, a volte, non è quella curare, ma ‘togliere il problema’, come se abbattere una pianta fosse la soluzione e non invece un ulteriore imbruttimento del paesaggio e uno strumento in meno, a difesa dell’ambiente e della salute. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale: Taglio di alberi al Villaggio Peruzzo, Gibilaro chiede il “conto” al Municipio (Leggi anche)
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