Il Gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha disposto il giudizio immediato per Giuseppe Barba, 66 anni, ex suocero dell’ex presidente del Consiglio comunale di Favara, e gestore di alcune comunità per disabili, Salvatore Lupo, 45 anni, ucciso nel tardo pomeriggio del giorno di Ferragosto, all’interno di un bar a colpi di pistola. Secondo gli inquirenti, e i carabinieri della Compagnia di Agrigento, e della Tenenza di Favara, coordinati dall”ex procuratore Luigi Patronaggio, trasferito nei giorni scorsi, dai pubblici ministeri Paola Vetro e Chiara Bisso e dal maggiore Marco La Rovere, Barba avrebbe ucciso l’ex genero per motivi economici e per i dissidi scaturiti dopo la separazione con la moglie.
La Procura di Agrigento contesta le aggravanti dei futili motivi e della premeditazione, e anche il porto in luogo pubblico di un’arma da sparo, e la detenzione illegale della stessa all’interno della propria abitazione.
Le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza, hanno immortala la Fiat Panda di Barba, mentre effettua un tragitto nella direzione della via IV Novembre, dove, in un bar, è stato ucciso l’imprenditore favarese. Proprio su quell’auto, grazie all’esame dello Stub, sono state trovate tracce di polvere da sparo. Il legale difensore dell’indagato, l’avvocato Salvatore Pennica, aveva chiesto ai giudici di annullare il provvedimento d’arresto, e contestato pure il video perché che “dalla visione emerge un contesto diverso, assai pieno di dubbi”.
Il processo, davanti alla prima sezione della Corte di Assise di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, è stata fissata per il 6 maggio.
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