Licata, arresti domiciliari per l’ex capo dell’Ufficio tecnico Sebastiano Alesci
LICATA – Nuovi sviluppi nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti pubblici pilotati in provincia di Agrigento. Il personale della Squadra Mobile della Questura di Agrigento ha notificato a Sebastiano Alesci, 65 anni, ex capo dell’Ufficio tecnico del Comune di Licata, una misura cautelare agli arresti domiciliari, disposta dal Giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura di Agrigento.
Alesci era già stato arrestato nei giorni scorsi, ma era stato poi rimesso in libertà dalla Procura di Gela: il procuratore capo Salvatore Vella aveva deciso di non richiedere la convalida dell’arresto, in quanto mancavano – secondo la sua valutazione – gli elementi della necessaria flagranza di reato. Ora, però, la Procura di Agrigento, nell’ambito dell’indagine coordinata dal procuratore capo Giovanni Di Leo, ha richiesto e ottenuto una misura restrittiva sulla base di nuovi elementi raccolti.
Dopo le formalità di rito, Alesci è stato accompagnato presso la propria abitazione, dove si trova in regime di detenzione domiciliare. L’inchiesta, che va avanti da circa un anno, riguarda un presunto sistema di corruzione e manipolazione degli appalti pubblici, con l’ipotesi di reati come corruzione propria e turbativa d’asta, già contestati anche ad altri soggetti del territorio. Le indagini sono tuttora in corso e non si escludono ulteriori sviluppi. Leggi anche: La rete marcia degli appalti, Di Leo: ‘Non ci fermeremo’
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