Il questore della Provincia di Agrigento, Tommaso Palumbo, ha adottato, ai sensi dell’art.100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza, un provvedimento di sospensione dell’attività relativa ad un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande, nella centralissima via Atenea. Il provvedimento di sospensione dell’attività commerciale, eseguito dalla locale Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Agrigento, è scaturito da plurime segnalazioni effettuate da personale di polizia a seguito di controlli amministrativi; in particolare è stato accertato in due distinte occasioni che, in detto esercizio commerciale, erano state somministrate bevande alcoliche a tre giovani minori degli 18 anni, di cui due finanche minorenni degli anni 16.
Per quest’ultima infrazione il titolare è stato anche denunciato due volte alla competente Procura della Repubblica, mentre per l’altra violazione è stata irrogata una sanzione amministrativa. L’attività relativa all’esercizio pubblico è stata sospesa in data odierna per 6 giorni. Inoltre, nell’ambito dei controlli disposti dal Questore in occasione della “movida” agrigentina, il decorso sabato 13 dicembre, personale dipendente, unitamente a quello della locale Polizia Municipale e dell’Asp di Agrigento, ha espletato diversi controlli ad esercizi pubblici del centro storico con accertamento di vari illeciti amministrativi e finanche penali.
In particolare, è stato contestato al titolare di un esercizio di somministrazione di alimenti e bevande del tipo pub della via Atenea, le seguenti violazioni: contestazione per mancato pagamento dei diritti Siae, con sanzione amministrativa fino a 2.065 euro, per la diffusione musicale non autorizzata; denunciato per omessa manutenzione periodica dei presidi antincendio; sanzione amministrativa di 1.032 euro, per inosservanza del requisito di accessibilità ai locali e irrogazione di sanzione amministrativa di 1.032 euro, poiché il titolare era privo dei requisiti per la somministrazione di alimenti e bevande e della relativa autorizzazione.
Peraltro, nel corso del citato controllo, è stata rinvenuta merce non commercializzabile e non tracciata con irrogazione di sanzione amministrativa dell’importo di 5.000 euro, sequestro amministrativo di detti prodotti alimentari e contestuale chiusura dell’attività mediante l’apposizione di sigilli.
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