Al via le riprese del docu-film dedicato a Marta Abba

Arriva ad Agrigento la troupe della Fine Art Produzioni per girare alcune scene del docu-film “Finding Marta” dedicato alla figura di Marta Abba musa e ispiratrice del Premio Nobel, Luigi Pirandello. La Produzione interesserà alcuni scorci della vecchia Girgenti, oltre alla casa natale al Caos e il teatro Luigi Pirandello. In quest’ultimo tempio del teatro, la mattina del 31 marzo avverranno una serie di scene curate dal regista Lorenzo Daniele. Ad impersonare Marta Abba è Margherita Peluso, attrice milanese di origini modicane, brillante  interprete del teatro pirandelliano, che ha deciso di ricostruire la storia  di Marta Abba, della sua relazione con il Nobel siciliano,  ma anche quella del tempo in cui questa donna, attrice, capocomica,  intellettuale, si trova immersa. Quello che intraprenderà nella pellicola la protagonista, sarà un viaggio tra i luoghi e le situazioni  che hanno segnato la carriera drammaturgica di Pirandello e la sua  tormentata passione per Marta, donna intraprendente e caparbia, che  con le sue interpretazioni seppe diffondere e promuovere il  teatro pirandelliano in tutto il mondo. Tra la Sicilia, Roma, Milano  e New York, Margherita Peluso, che è pure soggettista, incontrerà studiosi, attori e autori che hanno  amato l’arte di Marta Abba e sono pronti a raccontarla,  sottolineandone gli aspetti pionieristici ma anche i meriti  artistici di quella che troppo spesso è stata ricordata come  “l’amante di Pirandello”.  Marta Abba era nata a Milano da una famiglia borghese nel 1900 e fin da giovane si  cimentò nel teatro, ottenendo critiche positive fin dagli esordi. L’interessamento da parte di Luigi Pirandello, che nel  corso del 1925 la invita a collaborare nel suo Teatro dell’Arte di  Roma, determinerà il suo salto di carriera.  Pirandello scriverà per lei, drammi come “Diana e la Tuda”, “L’amica  delle mogli”, “La nuova colonia”, “Questa sera si recita a soggetto”,  “Come tu mi vuoi”, “Trovarsi”, “I Giganti della montagna”, “Quando  si è qualcuno”, “Non si sa come”, e glieli dedicherà.  Marta Abba era bella e sensuale; non formosa ma elegante, con una voce  vibrante e profonda, ed una recitazione esuberante e passionale.  Pirandello si fa mentore, promotore e Maestro della ragazza, per la quale comincia a nutrire un amore tanto forte quanto irrealizzabile.  La invita a scrivere, a studiare, la consiglia nella scelta delle  opere da interpretare e la incoraggia a cimentarsi nella recitazione  in lingua straniera. Marta Abba recita all’estero, ma ha sempre l’occhio (e il cuore)  all’Italia e al suo Teatro, di cui aspira ad un rinnovamento. Un  rinnovamento in cui l’attore drammatico possa finalmente svolgere  una funzione attiva ed essere coinvolto nelle azioni di miglioramento  del sistema, da sempre appannaggio della categoria degli autori e  del pubblico. Ma Marta sogna anche un Teatro impegnato, profondo,  capace di dare voce al tormento interiore che l’Uomo vive quotidianamente. Per Marta il Teatro italiano è un malato da curare,  e l’unico che sappia tastargli il polso è proprio l’attore  drammatico. Luigi Pirandello e la sua giovane attrice inseguono il sogno di un  Teatro di Stato, libero da condizionamenti politici o da eccessive  banalizzazioni. Quella di Marta Abba è una parabola breve, della durata di appena  11 anni. Alla fine del 1936 Pirandello muore e l’attrice, che nel  frattempo è negli Stati Uniti, si trova perdutamente sola e in balia  dei detrattori del Maestro, che determineranno la fine della sua  carriera artistica, nonostante i tentativi di lei di tornare alla  ribalta. Il trattamento e la sceneggiatura del docu-film sono di Alessandra Cilio.  Margherita Peluso si immedesima totalmente in Marta Abba con la quale condivide molte cose: è una attrice di teatro e di cinema, è milanese, ha un legame con la Sicilia, lavora spesso negli USA e all’estero; ma soprattutto, vive la sua carriera di attrice teatrale come una vocazione, un sacrificio all’Arte irrinunciabile. Il docu-film è promosso dalla Film Commission della Sicilia e dalla DMO di Agrigento.“Il sostegno alle opere audiovisive ambientate sul nostro territorio – spiega Fabrizio La Gaipa, amministratore della DMO – è fra le priorità delle nostre azioni promozionali. E’ importante, per noi,  promuovere quelle opere che hanno per soggetto personaggi di grande valore culturale come, in questo caso, Marta Abba, la musa di Luigi Pirandello. L’affermazione della propria cultura attraverso la valorizzazione della propria eredità è, senza dubbio, un elemento fondamentale per l’attrattiva turistica dei luoghi”.

LORENZO ROSSO