È una presa di coscienza quella di mister Nicolò Terranova, i suoi progetti non coincidono con quelli dell’Akragas e a spiegarlo è lui stesso, nonostante pensava che il finale sarebbe stato diverso: “Non ho affrontato alcun tipo di discorso con le squadre che mi hanno contattato perché aspettavo l’Akragas– dice Terranova-l’evolversi delle vicende societarie mi hanno portato a delle conclusioni che mai avrei immaginato e che non erano nei miei pensieri più vicini. Non voglio fare da parafulmine , oppure , passare per il tecnico esigente e capriccioso abbastanza da non capire la realtà delle cose e delle difficoltà del Club, facendo richieste non in linea. Non ho voluto rischiare di deteriorare un rapporto con dirigenti, proprietà e tifosi costruito con grande passione e amore, e per questo, con il Club, abbiamo deciso di chiudere qui il nostro rapporto professionale, con la certezza che non si tratti di un addio ma di un arrivederci”. La notizia dello scioglimento tra la società e l’allenatore è arrivata nella tarda mattina di oggi, 5 giugno, “di comune accordo e in piena sintonia”, si legge in una nota.
“Appena arrivato all’Akragas – continua il mister- ho capito subito la grande responsabilità di lavorare per questo Club. Allenare questa squadra è un onore ma anche un grande responsabilità. Devo ringraziare – continua Terranova- la squadra, lo staff tecnico, i dipendenti, i tifosi e la dirigenza in toto, con in testa il Patron Deni, che mi hanno permesso di allenare al meglio e vivere sedici mesi fantastici. Sono onorato di avere guidato questa formazione fino alla vittoria del campionato. Porterò con me l’affetto dei tifosi, i tanti attestati di stima, la scoperta di una città fantastica. Sono contento di avere contribuito a scrivere una pagina di storia calcistica di questa città. Sono felicissimo che il pubblico mi abbia apprezzato. Dedico questa vittoria a tutti i tifosi che in Italia e nel mondo seguono con affetto e trepidazione le sorti dell’Akragas. Guidare l’Akragas è stato un privilegio! Grazie di tutto popolo bianco azzurro.”