“Occorre grinta, determinazione e concretezza. Mettiamo da parte fraseggi brevi e costruzione dal basso: qualche volta bisogna anche buttare la palla in tribuna, come faceva Gabbia ai tempi della Lucchese.” È con questa dichiarazione carica di pragmatismo che Giancarlo Favarin si è presentato alla stampa e ai tifosi dell’Akragas questa mattina, al termine della sua prima conferenza stampa all’Esseneto.
Il tecnico toscano, chiamato per risollevare una piazza prestigiosa ma attualmente ultima in classifica, ha le idee chiare. Non è nuovo alle sfide difficili: alla Lucchese ha guidato una squadra partita da un -23 in classifica fino a una salvezza storica, allenando anche Matteo Gabbia, oggi colonna del Milan in Champions. “È brutto vedere una piazza come Agrigento in questa situazione – ha detto Favarin – ma con la società abbiamo tracciato un piano per risollevare la squadra il più presto possibile.”
Favarin non si nasconde: la rosa attuale ha bisogno di rinforzi in tutti i reparti. Lo ha ribadito chiaramente davanti al direttore sportivo Giuseppe Cammarata, sottolineando come il calciomercato invernale, che si apre lunedì, rappresenti un’occasione cruciale. In conferenza stampa non si sono fatti nomi, ma tra gli obiettivi ci sono nomi noti come Minacori e Bonanno, attualmente al Licata, con il primo che ha già vestito la maglia dell’Akragas ai tempi della Lega Pro.
“Servono interventi importanti, dobbiamo rinforzare ogni settore del campo,” ha aggiunto Favarin, lasciando intendere che non si tratta di una semplice ritoccata, ma di un’operazione più strutturale. Intanto, però, c’è fiducia anche nell’attuale organico, specie nelle prime linee. “Con la regola dei cinque cambi, avere seconde linee solide è fondamentale per cambiare le partite in corsa,” ha spiegato.
Favarin debutta in una sfida tutt’altro che semplice: l’Akragas affronterà il Siracusa, capolista del girone, allo stadio De Simone. “Andiamo in casa della prima della classe, ma sono convinto che possiamo fare la nostra partita con impegno e determinazione,” ha detto il tecnico, che in questi primi giorni di lavoro ha apportato alcuni aggiustamenti tattici, trovando massima disponibilità nel gruppo.
Un occhio di riguardo andrà a Leveh, l’attaccante reduce da un lungo stop, che si è allenato solo due volte questa settimana ma gode della fiducia del nuovo tecnico. “Non mi aspetto rivoluzioni, ma l’atteggiamento è quello giusto,” ha assicurato Favarin, lasciando intravedere spiragli di ottimismo in una situazione complessa.
Agrigento, storicamente affamata di calcio, guarda con speranza a questo nuovo corso. L’Akragas, che quest’anno ha già bloccato squadre come Reggina e Scafatese, è vista con rispetto anche dai rivali, ma deve scrollarsi di dosso l’etichetta di fanalino di coda.
Favarin lo sa bene e punta su una miscela di pragmatismo e passione: “Non ci saranno stravolgimenti totali, ma porterò avanti il mio lavoro con convinzione. L’importante è mettere in campo il giusto atteggiamento, e su questo sono fiducioso.” La sfida del De Simone sarà il primo banco di prova per misurare se il vento, finalmente, sta cambiando.
Un altro tema caldo è la questione societaria. Oggi era atteso il nuovo socio, Emanuele Canzonieri, figura che sta generando non poco scetticismo. I tifosi dell’Akragas, ormai abituati a troppe vicissitudini societarie finite male, osservano la situazione con una certa cautela. Il direttore sportivo Cammarata ha chiarito che Canzonieri arriverà martedì, invitando tutti a mantenere la concentrazione esclusivamente sulla sfida contro il Siracusa.











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