AGRIGENTO – E anche questa volta, niente campo… ma microfoni accesi. Lunedì 24 marzo alle ore 9:30, negli uffici di via Unità d’Italia 85, il presidente dell’Akragas Giuseppe Arnone incontrerà la stampa. L’oggetto? Spiegare perché la società ha deciso – con un gesto clamoroso quanto definitivo – di ritirare la prima squadra dal campionato di Serie D.
Un momento “storico”, si direbbe. Di quelli che fanno rumore. Ma ormai, dalle parti dell’Akragas, la normalità è un concetto superato da un pezzo. Arnone, si legge nella nota ufficiale, parlerà delle “motivazioni alla base della scelta”, ma anche delle “querele” in arrivo e delle “minacce” ricevute. Un copione che si ripete da mesi, tra annunci roboanti, comunicati incendiari e colpi di scena che avrebbero fatto impallidire una telenovela sudamericana.
In mezzo a tutto questo, però, c’è spazio per una certezza. Non quella dei risultati – ormai un lontano ricordo – ma quella del vivaio: “Si continuerà a puntare sulla juniores”, si precisa. Una frase che suona quasi come un mantra, ripetuto per tranquillizzare un ambiente in fiamme. Peccato che, nel frattempo, una città intera sia rimasta ancora una volta senza una squadra a cui aggrapparsi la domenica.
Lunedì, dunque, ci sarà la tanto annunciata “giornata della verità”. L’ennesima. Ma chi segue l’Akragas da tempo lo sa bene: qui le parole non mancano mai. È il calcio giocato che, da un bel po’, ha deciso di disertare.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp