La trattativa c’è. Giovanni Amico ha fatto fede alle promesse e si è mosso per fare da tramite tra la Società Akragas e nuovi soci che sarebbero interessati a rilevare le quote di maggioranza. Si tratta di imprenditori romani (anche Tirri in un precedente articolo aveva parlato di una trattativa con gente di fuori Agrigento), che già agiscono nel mondo dello sport, hanno investito in società di A e B e nella Capitale gestiscono un importante centro sportivo. Sono gli stessi che avrebbero rilevato l’Akragas dopo la promozione dalla D alla Lega Pro, poi però arrivò il gruppo che fa capo a Giavarini e la trattativa sfumò.
Adesso, l’Assessore allo Sport, ha cercato di riesumare quell’interesse. Il primo passaggio è stato quello di visionare le carte. Al momento ha preso visione della situazione contabile trimestrale, presentata alla COVISOC (Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche) in data 30 settembre. Ha già girato le “carte” agli imprenditori interessati, ed attende risposta.
Nel frattempo ha chiesto ai contabili dell’Akragas di prendere visione anche della contabilità aggiornata all’ultimo trimestre. “E’ ovvio – dice Amico – che chi vorrà subentrare spera di trovare quantomeno l’attuale organico, posto che i tempi per rinforzarlo sono strettissimi e, se si fanno andare via giocatori come Marino o Salandria, chiaramente troverà una squadra ulteriormente indebolita e potrebbe decidere, fatte le dovute considerazioni, di mandare tutto in aria. Per questo – aggiunge – mi auguro che tutti remino nella stessa direzione e ciascuno per le proprie competenze faccia in modo che il patrimonio LegaPro possa essere mantenuto“.
Attualmente ci sono altri imprenditori locali interessati ?
“Nessun imprenditore locale mi ha contattato – afferma Amico – se ci sono, probabilmente staranno trattando direttamente con la società, del resto io ho avuto mandato da Silvio Alessi in persona, il quale mi ha detto di muovermi per reperire nuovi soci. Spero – conclude – che per il bene dell’Akragas, qualcosa accada e che le trattative subiscano una concreta impennata perchè il tempo stringe“. (DV)
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