Pare sia stata scritta la parola “fine” al percorso turbolento dell’Aica. “Nessuna sospensione del servizio idrico nell’agrigentino”, assicura la consortile idrica che acquista i rami d’azienda di Girgenti Acque e Hydortecne. Di fatto è l’inizio della gestione di Aica del servizio idrico integrato. L’Assemblea dei soci di Aica ha approvato la ratifica della proposta transattiva della Curatela: dal 1° novembre prossimo saranno acquisiti i rami d’azienda di Girgenti Acque e Hydortecne, per complessivi 680mila euro dei quali il 25 per cento sarà versato in acconto a seguito della sottoscrizione del contratto di cessione e la rimanente parte in dodici rate mensili di uguale importo. L’acquisto dei rami d’azienda consente ad Aica di far proprio il complesso aziendale nel quale rientra anche il personale, oltre ai beni mobili. La proposta di transazione risale al 12 ottobre scorso quando, in Prefettura, si è riunito il tavolo tecnico istituzionale presenziato dal Prefetto di Agrigento, dalle autorità giudiziarie (Presidente della sezione Fallimentare e Giudice delegato del Tribunale di Palermo), dalla Curatela fallimentare, dal Presidente e dal Direttore dell’Assemblea Territoriale Idrica (Ati) e dai vertici di Aica, durante il quale si è raggiunta la quadra sulle condizioni di cessione. “Sono soddisfatto – afferma il sindaco Alfonso Provvidenza, presidente dell’Assemblea dei sindaci di Aica – anche per la compattezza dimostrata dai sindaci che hanno accolto favorevolmente la proposta. Ringrazio il presidente Castaldi e i componenti del Consiglio di amministrazione di Aica per il lavoro svolto, tutte le autorità e le istituzioni che hanno reso possibile giungere alla conclusione dell’accordo e, in modo particolare, il prefetto di Agrigento Cocciufa”. “È un risultato frutto di un lungo lavoro svolto in piena collaborazione tra le autorità e le istituzioni preposte – dichiara il sindaco Mimmo Gueli, presidente dell’Assemblea Territoriale Idrica – che, se da un lato ci impegna finanziariamente, dall’altro ci fa guardare con fiduciosa speranza all’avvenire. Certo, abbiamo ereditato una gestione senz’altro difficile ma adesso è il momento di lavorare in un’ottica di prospettiva. Ringrazio il prefetto Cocciufa che ha fatto da tramite consentendoci di trovare l’accordo grazie al quale Aica potrà andare avanti camminando sulle proprie gambe”. Soddisfatto dell’esito contrattuale anche l’avvocato Giuseppe Di Miceli, presidente della Consulta: “Scampato il pericolo della sospensione del servizio idrico: adesso Aica inizia a sostanziarsi dei propri strumenti per la gestione del servizio idrico”.
Ma c’è chi non ci sta: il Codacons. “E’ stato creato un altro carrozzone politico- dice Giuseppe Di Rosa- col quale assegnare incarichi e sottogoverni in mano ai soliti noti. Le promozioni e le consulenze vengono fatte nelle segreterie politiche, chi comanda sono i sindaci i quali spesso sono designati per delega dal loro deputato di riferimento.” CODACONS chiede che vengano resi pubblici i compensi del CDA, “le motivazioni ed i metodi che hanno portato agli avanzamenti di carriera di alcuni dipendenti, passati nell’immediato da semplici impiegati a dirigenti con diverso livello retributivo, sempre a danno della comunità che fa parte di AICA”.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp