E’ ripartito davanti al giudice monocratico Fabrizio Quattrocchi il processo a carico di 8 persone accusate di aver messo in piedi un sistema dedito alla clonazione di carte di credito con cui poi venivano effettuati acquisti.
Ieri mattina avrebbe dovuto testimoniare un consulente della American Express circa il meccanismo della clonazione delle carte di credito. Il teste, però, sarà riascoltato il prossimo 4 marzo, data del rinvio alla prossima udienza.
Al centro dell’inchiesta ci sarebbe Elio Magrì, 61 anni di Castrofilippo, considerato dagli inquirenti la “mente” del sistema. Insieme a lui risultano imputate alle 7 persone: l’avvocato Fabio Caruselli, 65 anni, di Palma di Montechiaro, Tommaso Savasta, 36 anni, di Catania e un cittadino della Repubblica Domenicana, Valerio Guerra Ariel de Jesus, 33 anni, Onofrio Bonomo, 64 anni, la moglie Maria Gattuso, 56 anni, entrambi di Agrigento; Alexandra Elizabeth Aquino 41 anni, della Repubblica Dominicana, Gianluca Attardo, 32 anni, di Agrigento e Michele Balsamo, 49 anni, di Catania.
Le investigazioni hanno consentito di accertare numerosi episodi di clonazione di carte di credito che sarebbero stati consumati proprio all’Interno della sede della “Fineurop”, una società finanziaria con sede in viale Leonardo Sciascia al Villaggio Mosè.
Parte degli introiti dell’attività fraudolenta sarebbe stata successivamente impiegata per l’acquisto di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, destinata non soltanto ad uso personale, ma anche spacciata.