La lotta della squadra di basket di Agrigento tra sconfitte, infortuni e speranze di risalita.
Piove sul bagnato per Agrigento, che contro l’Apu Udine, oltre ad incassare la quarta sconfitta in altrettante partite disputate della fase ad orologio, deve registrare anche l’infortuno di Davide Meluzzi, che si è fatto male nella seconda parte della sfida. Un’altra tegola si aggiunge all’assenza dell’infortunato Alessandro Sperduto. I biancazzurri, inchiodati al terzultimo posto nel girone verde e a secco di vittorie da oltre un mese, avevano bisogno di una vittoria per accendere qualche barlume nella “corsa salvezza”. Tuttavia, la partita è finita 82-70 a favore dei bianconeri, e fa rabbia che la Fortitudo nella terza frazione aveva dato l’impressione di potersela giocare, riuscendo a ricucire dal -15 fino al -3, senza trovare lo slancio finale che avrebbe garantito loro la vittoria.
Sul piano prestazionale, Cohill è stato autore di 21 punti, seguito da Ambrosin con 17 e Polacovich in doppia-doppia con 10 punti e 11 rimbalzi. È evidente che alla Fortitudo sia mancato un pizzico di esperienza e qualità in più nelle rotazioni. Basti pensare che gli avversari si sono presi il lusso di raddoppiare sul giocatore più temuto, ovvero Ambrosin, e di limitare i rimbalzi di Polakovich.
Il coach Calvani commenta: “Nonostante le assenze e il roster di assoluto livello che ci siamo trovati difronte, ce la siamo giocata. Da parte mia, non mi resta che lavorare per migliorare e incoraggiare la squadra”. Udine è stata trascinata da Delia (con 17 punti) e da Alibegovic (con 15 punti). Anche Clark (con 12 punti) e Monaldi (con 10 punti) hanno fatto bene.
La situazione per Agrigento si fa davvero difficile. I tifosi si aspettano che dalla società sia fatta chiarezza. È importante capire se intendono tornare sul mercato e chiarire anche le condizioni di salute di Meluzzi, nonché quando Alessandro Sperduto potrà tornare ad allenarsi. Sarebbe un peccato retrocedere in Serie B nell’anno di “Agrigento 2025”.
L’entusiasmo e il sostegno dei tifosi sono fondamentali, e Agrigento ha dimostrato di possedere entrambi. Il fattore palazzetto e l’energia contagiosa dei sostenitori sono la prova tangibile di una piazza che, nonostante le sfide economiche, risponde con passione e dedizione. Tuttavia, è innegabile che vi siano delle problematiche da affrontare. Le scelte gestionali discutibili e la mancanza di assunzione di responsabilità sono tra i principali ostacoli da superare. Ora per la Moncada, il calendario riserva la trasferta in terra emiliana: nell’anticipo di venerdì 8 marzo, (palla a due alle 20:45), sfida contro Cento.
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