Al momento è davvero impossibile fare ipotesi. Non abbiamo alcun dato archeologico. Così gli archeologi sugli scavi del teatro antico di Agrigento. Restano ancora da scavare l’orchestra e la scena, ma al momento non ci sono ipotesi sulle stesse.
L’archeologa Maria Concetta Parello, risponde alle domande Stefano Biolchini de Il Sole24 ore. Il prestigioso quotidiano finanziario pubblica un articolo dal titolo: Agrigento, il teatro ritrovato sullo scenario della Valle dei Templi.
Quanti spettatori conteneva e quale era l’ampiezza del teatro?
La domanda è ancora troppo prematura, per i dati che abbiamo a disposizione.
Il ritrovamento del teatro è frutto di un progetto che il Parco coordina e condivide con altri istituti di ricerca. Il lavoro riguarda tutta l’area pubblica civile, posta al centro della città antica e va avanti dal 2012, vi partecipano, insieme al Parco, l’Università di Catania, il Politecnico di Bari, l’Università Kore di Enna, l’Università del Molise, Cnr-Itabc.
“I ritrovamenti sono tanti ed interessanti da vari punti di vista, lo sono in primo luogo perché ci danno la possibilità di datare le strutture, in altri casi perché raccontano storie… A questo proposito vorrei citare il deposito di materiali, quasi tutti vasi per bere, destinati a grandi e piccini, che sono stati deposti quando è stato rinforzato un angolo particolarmente vulnerabile della costruzione. Si tratta probabilmente di un deposito di fondazione, ovvero un gruppo di vasi e di altri oggetti di tipo votivo consegnati alla terra per ingraziarsi il favore delle divinità a sostegno del monumento ed a protezione delle sue criticità“. Spiegano gli archeologi.
Qui l’articolo completo pubblicato su Il Sole24 ore
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