Valerio Landri e Caritas: un impegno straordinario per combattere la povertà ad Agrigento
Un allarme sociale sta risuonando con cifre impressionanti che rivelano una crescente crisi di povertà alimentare nel paese. Secondo il Ministero delle Politiche Sociali e del Lavoro, il numero di persone che ricevono aiuti dal Fead (Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti) sotto forma di generi di prima necessità è notevolmente aumentato, passando da 2,1 milioni nel 2019 a 2,8 milioni nel 2022. Questo dato preoccupante rivela una realtà difficile per milioni di italiani.
Un dettaglio particolarmente allarmante riguarda la Sicilia, dove il numero di persone che beneficiano degli aiuti alimentari è cresciuto in modo significativo. Si è passati da 172.500 beneficiari nel 2019 a 215.000 nel 2022, evidenziando un aumento del 24,6%. Questo segnala una situazione di crescente vulnerabilità nella regione.
In provincia di Agrigento, la situazione è particolarmente grave. “La crescita della povertà alimentare è un dato di fatto anche nel contesto agrigentino, benché ne sia solo un aspetto,” commenta Valerio Landri della Caritas Diocesana di Agrigento. “In realtà, i Centri di Ascolto della Caritas agrigentina registrano un incremento consistente di povertà legate anche all’abitare, alla salute, allo studio. Con la soppressione del Reddito di Cittadinanza abbiamo registrato un incremento esponenziale delle richieste di aiuto per il pagamento di canoni di affitto e utenze, come anche per l’acquisto di medicinali o per l’accesso a visite specialistiche e per l’acquisto di libri scolastici. Sono sempre di più le famiglie che rischiano di perdere la casa perché incapaci di pagare i canoni di affitto o le rate dei mutui; diverse famiglie hanno già subito il distacco dell’energia elettrica – o lo subiranno a breve – anche a causa dell’incremento spropositato dei costi dell’energia.”
Sono maggiormente interessate dalle povertà Agrigento, Porto Empedocle e Favara. La crescita della povertà alimentare in Italia, con particolare riferimento alla situazione in Sicilia, è un segnale di allarme sociale che richiede un’azione immediata. È necessario rivedere e migliorare il sistema di protezione sociale, adottando un approccio multidimensionale per affrontare le sfide complesse della povertà alimentare e garantire a tutti il diritto a un’adeguata alimentazione.
Nel capoluogo, una rete solidale si estende a sostegno della comunità, con la partecipazione attiva del CAV (Centro Aiuto alla Vita Diocesano), delle parrocchie locali, dei volontari di strada e della Mensa della Solidarietà. Insieme, lavorano instancabilmente per fornire assistenza e speranza alle persone in difficoltà.
La crisi di povertà alimentare non riguarda solo la Sicilia ma è una sfida che coinvolge l’intero paese. È fondamentale che le istituzioni, le organizzazioni di volontariato e la società civile lavorino insieme per affrontare questa emergenza. È necessario investire in programmi mirati per aiutare le famiglie vulnerabili ad accedere a cibo, abitazioni sicure e servizi sanitari adeguati.
Inoltre, è cruciale promuovere l’educazione finanziaria e l’inclusione sociale per aiutare le persone a uscire dalla trappola della povertà. Questo problema non può essere ignorato o sottovalutato. La povertà alimentare è una violazione dei diritti umani fondamentali, e dobbiamo agire con urgenza per porre fine a questa crisi che sta colpendo così duramente le famiglie italiane.
L’Italia è un paese con una ricca tradizione culinaria, ma non possiamo permettere che la fame e la mancanza di cibo siano una realtà per così tante persone. La dignità di ogni individuo deve essere rispettata, e questo include il diritto a un pasto caldo e nutriente ogni giorno. La lotta contro la povertà alimentare deve diventare una priorità nazionale, affinché nessuno in Italia debba andare a dormire affamato.
FOTO: Ieri mattina, nel capoluogo, il Centro di Ascolto della Caritas era preso d’assedio durante la giornata di ricevimento.