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Home » Attualità » Agrigento: quanto addizionale comunale per ogni contribuente?

Agrigento: quanto addizionale comunale per ogni contribuente?

6 Agosto 2025
in Attualità
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Nel Comune di Agrigento, come in ogni comune d’Italia, c’è una diversa tassazione propria del comune che colpisce i redditi superiori a 7500 euro. Questo addizionale comunale all’IRPEF serve a finanziare alcuni servizi locali come il trasporto, la manutenzione stradale e del verde pubblico, la raccolta dei rifiuti, la sicurezza urbana e altro. Vediamo quali settori sono i più proficui in Italia e quali tasse sono obbligatorie. 

La città di Agrigento ha una tassa comunale pari allo 0,8% per tutti i redditi che superano la soglia di 7500 euro. Ogni contribuente che risiede nel comune siciliano (ora al centro di un rinnovamento politico atto a ritrovare la centralità della provincia) versa questi soldi che, come abbiamo visto, servono proprio per i servizi comunali, anche per gli edifici scolastici. La Regione, invece, che in Sicilia è autonoma, ha una sua aliquota fissa pari, nel 2025, all’1,23% e su qualunque fascia di reddito. 

Nel caso delle partite IVA o società a regime ordinario ci sono anche imposte come l’IRAP (che in Sicilia è del 3,9%), contributi INPS e IRES (per società) e IRPEF (per gli individui). Le entrate tributarie, comunque, coprono le spese del 31% per l’intera provincia di Agrigento, una cifra di certo non piccola e che aiuta le opere locali. Per quanto riguarda il Comune, invece, anche se è più facile approssimare per difetto, parliamo di decine di milioni di euro all’anno contando i contribuenti del capoluogo e dei comuni che lo circondano. 

Quali tasse dirette e indirette ci sono in Italia?

Tra le tasse dirette, cioè quelle che colpiscono il patrimonio, abbiamo l’IRPEF che è la tassa che va a toccare proprio il reddito che può arrivare sia dal lavoro che dalla pensione, da una rendita, dagli affitti. In questo caso abbiamo un’aliquota che è progressiva è che va dal 23 al 43% in base a quanto si è guadagnato. 

Abbiamo poi l’IRES che invece riguarda le società e ha un’aliquota fissa al 24%, l’IMU che è obbligatoria sugli immobili ma non sulle prime case, l’IVA e l’IVAFE che si occupa del reddito all’estero.  

Abbiamo poi le tasse indirette che sono l’IVA su beni e servizi (sempre al 22% se non ridotta fino al 4%), poi le accise che sono su alcolici, tabacchi e carburanti. 

Passiamo, poi, alle tasse su un settore specifico come quelle sul gioco d’azzardo e che sono, tra tutte, uno dei più grossi introiti statali annuali (nel 2024 circa 160 miliardi di euro). Serve un piccolo pregresso: negli ultimi 20 anni, grazie all’avvento del gambling in rete, il gioco è diventato molto più popolare e diffuso. Abbiamo tantissimi casinò in rete e tanti siti su cui poter trovare recensioni utili per trovare informazioni importanti su come giocare e dove. Ad esempio su Online-Casinos.com Italia vengono recensiti tutti gli aspetti dei migliori casinò online e questo aiuta molto anche il giocatore meno esperto a trovare ciò che gli interessa sapere. 

Nel caso del gioco, comunque, sia esso fisico che digitale, la tassazione è regolamentata dall’Agenzia Dogane e Monopoli che vigila sulla sicurezza degli utenti e sulla qualità degli operatori a nome dello Stato. Andando più nel dettaglio: 

  • le slot e i VLT sono tassati con un prelievo erariale unico che va dal 25 al 30% del denaro che viene giocato
  • tutte le vincite superiori a 500 euro sono tassate di circa il 20%
  • i concessionari ADM, per operare nel nostro paese, pagano una concessione onerosa

Insomma, una bella mano allo Stato che, in un settore in crescita, trova una spesa complessiva così alta da poter guadagnare tanto. Questo serve a dire che, se nel caso del gioco queste tasse sono da considerare esose ma fondamentali per le casse dello Stato, nel piccolo di un comune come Agrigento, ogni aliquota sul contribuente residente, aiuta il comune a poter vivere meglio e a dare ai propri cittadini servizi migliori atti a migliore la qualità della vita in quella città o in quella provincia di appartenenza. 

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