La missione del Comune di Agrigento è ambiziosa: trasformare ogni “turista” in un “visitatore”. Per raggiungere questo obiettivo, a breve aprirà il “museo della città”, situato nel suggestivo Palazzo Filippini. Al terzo piano sarà allestito un museo multimediale dove il visitatore potrà compiere un viaggio immersivo nella storia di Agrigento, attraversando le epoche dalla Magna Grecia fino ai giorni nostri, e conoscere i percorsi autentici del centro storico che condurranno fino alla Valle dei Templi. L’annuncio è stato dato ieri dal sindaco Franco Miccichè durante l’inaugurazione della ventiseiesima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, evento che mira a valorizzare i principali siti e destinazioni archeologiche.
Agrigento e la sua Valle dei Templi sono stati protagonisti della giornata inaugurale, con il sindaco che ha colto l’occasione per presentare il progetto di “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025”. Al fianco di Miccichè sono intervenuti Giuseppe Parello, presidente del Consiglio di Amministrazione del Parco Archeologico della Valle dei Templi, e Giuseppe Pontillo, responsabile dei beni culturali della Curia. Nello stand della Regione Siciliana, ampio spazio è stato dedicato alla città e alla sua Valle, arricchito da materiale promozionale che celebra il vasto patrimonio artistico e archeologico agrigentino. Davanti a una platea di esperti e appassionati, Parello ha illustrato i progetti in corso che mirano a potenziare l’offerta culturale dell’area, mentre padre Pontillo ha evidenziato i principali tesori artistici e monumentali della Chiesa agrigentina, imperdibili per ogni visitatore.
“Agrigento corre, cade ma sa rialzarsi,” ha affermato il sindaco Miccichè, richiamando il video promozionale “Curri Peppì, curri”. “Come Capitale della Cultura, stiamo mettendo in luce tutto ciò che ci distingue: storia, arte, cultura, letteratura, e molto altro. Stiamo mostrando quanto possiamo fare, utilizzando le risorse che abbiamo.” Il sindaco ha proseguito sottolineando le due “intelligenze” che hanno guidato il progetto: la prima è stata quella di includere l’intero patrimonio culturale della provincia, comprendendo anche Lampedusa; la seconda è stata inserire nel dossier la sua esperienza di medico dei migranti, trasformando il concetto di cultura in un processo dinamico che promuove accoglienza, dialogo e integrazione tra le diverse etnie del Mediterraneo.
L’obiettivo finale, ha concluso Miccichè, è di far crescere Agrigento non solo dal punto di vista strutturale, ma anche in termini di “economia della cultura”, per garantire che la città possa arricchirsi tanto culturalmente quanto economicamente.
LORENZO ROSSO
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