
Dalla stabilizzazione alla mortificazione, passando per la presa in giro.
Una dignità calpestata quella dei precari al Comune di Agrigento.
Lo dice Lorella Capellupo, segretario della F.P. Cigil, la quale ribadisce che è stata lesa la dignità dei lavoratori. Proprio cosi.
Alla base ci sarebbe una questione di soldi. E qui casca l’asino.
Se le casse del Comune non consentono alcuna manovra a sostegno del personale precario, rimane un assurdo assoluto il rifiuto dell’Amministrazione di ridurre le proprie indennità.
Il futuro si presenta assai incerto. Per i lavoratori e per gli stessi cittadini sui quali si ripercuoterà la decurtazione delle ore lavorative dei 190 precari.
Da qui la domanda: Sindaco e Giunta avranno chiare le conseguenze a cui si andrà incontro?
Intanto, l’allarme maggiore arriva dalla polizia locale che tra i settori è quella che assicura, tra l’altro, il controllo del territorio.
Insomma la grande beffa non sarà indolore.
Piuttosto che garantire l’efficienza dei servizi, garantendo la presenza del personale, il Comune sceglie la doccia fredda per i lavoratori privati di un diritto sacrosanto.
Una vera e propria mazzata nei confronti di chi aspettava un contratto a tempo indeterminato dopo 20 e passa anni. Il tutto cosi all’improvviso quasi a non voler dare tempo per reagire.
Invece la reazione c’è stata con l’assemblea nell’Aula consiliare dove è stato ribadito il No a subire l’ennesimo schiaffo.
Un No quasi gridato contro la diminuzione dell’orario di lavoro e il conseguente taglio alla busta paga.
Non si poteva non contestare in maniera forte la decisione dell’Amministrazione comunale di “tradire” le aspettative dei dipendenti precari.
Eugenio Cairone