Agrigento, la Questura blocca la Sagra del Tataratà

E’ saltata, per motivi di ordine pubblico la secolare Sagradel Tataratà di Casteltermini.

Dopo il primo giorno di festa, ieri, la Questura di Agrigento ha impedito la prosecuzione dei festeggiamenti  in seguito ad un’aggressione che ha coinvolto un rappresentante dei ceti partecipanti alla manifestazione.

Ed anche stamani sono state sedate sul nascere liti e tentativi di rissa, circostanze queste che hanno indotto il questore Rosa Maria Iraci a far notificare il provvedimento che blocca la prosecuzione della festa.

Dopo 352 anni ininterrotti di festeggiamenti e di spettacolare e travolgente danza che viene eseguita da duellanti armati di vere spade, dunque, la festa finisce qui.

Questura di Agrigento ha vietato lo svolgersi della celebre manifestazione per motivi di ordine pubblico in quanto si temono ulteriori disordini e violenze.

Molte le reazioni di incredulità e disappunto a cominciare da Michele Guardì, famoso regista tv castelterminese doc.

Gli organizzatori riuniti da ore stanno cercando di trovare adeguate soluzioni per far ritirare il provvedimento.

Il comunicato della Prefettura

Stamattina, a margine delle celebrazioni della Festa della Repubblica, si è riunito,presso la Prefettura di Agrigento, il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto di Agrigento, Dott. Dario Caputo.

Nel corso della riunione sono state approfondite le cause che hanno imposto lasospensione, nel pomeriggio di ieri, della Festa del Taratatà a Casteltermini.

In effetti, come avevano evidenziato nella giornata di ieri gli stessi organizzatori, sono venute a mancare le condizioni di sicurezza necessarie al tranquillo svolgimento della manifestazione.

Alla seduta del Comitato ha partecipato anche il Sindaco di Casteltermini che si è dichiarato disponibile ad organizzare direttamente, tramite il Comune, la Festa del Taratatà.

All’esito delle valutazioni, il ComitatoProvinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica ha stabilito il differimento della manifestazione ad altra data, preferibilmente tra due settimane.