Agrigento, ieri mia figlia ha mosso i primi passi: al mio vicino abbiamo augurato buon compleanno al balcone. E’ la lettera che Martina ha voluto condividere con i lettori di AgrigentoOggi. Esperienze di vita che aiutano solidarizzare in tempi di Covid19.
#iorestoacasa, condividiamo le nostre esperienze
È l’ennesima notte in cui si proverà a dormire
Ma i pensieri non lasceranno riposare.
Le prime notti dopo il boom sono state più turbolente, risvegli traumatici nel bel mezzo di sogni senza senso, che facevano da eco ad una domanda che non smetteva di rimbombare nella testa: è un incubo o è tutto vero?
La risposta la sappiamo.
Sono passate due settimane e la cognizione del tempo e dello spazio sono già il ricordo di una vita passata che oggi non esiste.
Ieri, per necessità, ho dovuto prendere la macchina e andare a fare un po’ di scorte tra supermercato, farmacia e sanitaria. Cappotto, scarpe, guanti e mascherina e via..fuori dalla porta di casa mi aspettano migliaia di insidie e pericoli, non vedo l’ora di tornare a casa dalla mia bambina. Fuori mi spaventa tutto. Le strade semi deserte, la coda per entrare al supermercato, a distanza di sicurezza, nessun saluto, nessun sorriso. Anche gli altoparlanti del parcheggio sono spenti e di solito suonano qualche bella canzone.
È pieno giorno eppure è buio.
Torno a casa e mi dico che non voglio mettere piede fuori da quella porta per giorni, finché non sarà veramente di nuovo necessario. E vorrei che tutte le persone a cui voglio bene stiano a casa, anche se so che non sarà possibile per tutti.
Oggi il figlio dei vicini ha compiuto 10 anni e noi dirimpettai ci siamo affacciati sul balcone per fargli gli auguri in coro insieme ai suoi genitori. Stasera Mogol al tg ha fatto sentire le parole che ha messo in rima per dirci qualcosa di importante, per farle dire ai medici che sono in prima linea e stanno supplicandoci di restare a casa per lasciarli vivi e in salute e poter salvare più vite possibili.
Sport preferito di questi tempi: trattenere lacrime facili.
È così difficile in questo momento riuscire a trovare un pensiero felice, o forse sì riesce a trovarlo, ma poi lo si sente troppo lontano da raggiungere.
Sono sicura che tutto questo finirà, ma non sappiamo quando e non sappiamo quale sarà il prezzo che pagheremo.
Stiamo vedendo crollare le nostre certezze, scopriamo che nulla è più sicuro, nemmeno la Santa Pasqua. Stiamo assistendo al dissolvimento del futuro prossimo, dell’idea che avevamo di lui e di cosa ne sarà di una Italia che in un modo o nell’altro ne uscirà a pezzi, ferita, amputata.
Il virus è un’ombra subdola.
Ti segue senza che tu te ne accorga. Dobbiamo combattere strenuamente perché non possiamo permettergli di annientarci e annientare le nostre vite.
Ieri mia figlia ha dato i suoi primi passi ed è stato un momento di gioia ed emozioni dopo tanta cupezza. Il mio desiderio è portarla a camminare all’aria aperta in una calda giornata di primavera.
Questo è il mio pensiero felice per provare a tenere ancora duro restando a casa.
Martina Capraro
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Stiamo imparando a stare a casa, a passare il tempo con i familiari, con i genitori o con i figli. A condividere i problemi, le preoccupazioni, le speranze, le gioie. Si torna a dialogare senza fretta, senza impegni. Si dimentica il sabato sera, lo sport in tv, l’auto o la moto. Insomma da qualche giorno ci è cambiato il modo di vivere.
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