Il Tribunale di Sorveglianza, rigettando il ricorso del giudice di sorveglianza di Agrigento, Walter Carlisi, ha disposto che Gerlando Sollano, condannato a 20 anni di carcere per omicidio, può continuare a scontare la pena agli arresti domiciliari. Sollano, infatti, per motivi di salute, non è ritenuto idoneo alla detenzione in carcere e dunque rimarrà recluso nella sua abitazione. L’agrigentino è stato condannato, con sentenza definitiva, dell’omicidio di un suo amico, Francesco Nespoli, 70 anni, delitto peraltro confessato dallo stesso Sollano ai Carabinieri subito dopo il fermo avvenuto luglio del 2012. Alla base dell’omicidio una vicenda nella quale fu coinvolta la figlia minorenne e disabile del Sollano che riteneva Nespoli autore di abusi sessuali sulla stessa.