Agrigento, verso le elezioni: Firetto e Zambuto si candidano.
A piccoli passi verso le amministrative. Dopo la pausa estiva, fatta anche di giorni di trattative ed incontri tra i diversi esponenti politici, è arrivata la fase decisiva per le (probabili) alternative all’attuale sindaco di Agrigento. Il calendario prevede alcune tappe forzate, con il passaggio verso incontri formali, ma soprattutto alla scelta di una figura convincente che possa scardinare l’attuale sindacatura. Su tutto, però, incombe, prima ancora della scelta delle persone, il delinearsi di alleanze, la stesura delle liste a supporto e l’intesa tra i big della politica nostrana.
Intese dalle quali dipenderanno le sorti dell’esecutivo nascente. Si vota nella primavera dell’anno prossimo. L’attuale sindaco Calogero Firetto rimetterà il suo mandato nelle mani dell’elettorato. Al popolo Agrigentino che, allora gli tributò un suffragio di voti, spetterà giudicare l’operato di questa amministrazione. Un «governo» da tempo sotto esame del popolo ma che sembra avviarsi a nuove elezioni senza le alleanze che lo hanno sostenuto nel precedente mandato. Firetto ha perso via via la fiducia della componente «Dimauriana», della componente del PD e forse anche di quella del Nuovo Centro Destra che all’epoca del voto faceva fede ad Angelino Alfano e che adesso, dopo il ritiro dalla politica dell’ex ministro sembra dialogare con proprio con la componente di Di Mauro, per altro sempre fedele alleato Angelino.
Lo stesso Di Mauro, non nasconde la sua posizione, di avviare una fase politica in discontinuità con l’attuale sindaco. Dalla giunta di Firetto è uscito per altro uno degli assessori che più di tutti ha saputo mettersi in evidenza. Le dimissioni di Franco Miccichè sono state il vero segnale della scollatura tra le due parti. Proprio l’ex assessore, che tanto piace agli agrigentini, potrebbe essere la persona su cui una parte di movimento politico vorrebbe ripartire. Una candidatura che potrebbe incassare la fiducia di diverse componenti. Di recente a fare il suo nome è stato perfino l’ex presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi, che lo reputa una persona per bene ma forse poco incline ad affrontare lo scontro elettorale.
Miccichè che ovviamente sa di avere la fiducia di più componenti, al momento preferisce rimanere in una posizione di attesa, ma se prima escludeva categoricamente l’ipotesi di una sua candidatura, adesso, dicono i bene informati, pare che stia valutando la proposta.
La sua decisione innescherebbe per effetto domino una serie di altre scelte. Durante alcune riunioni dello stato maggiore del M5s, ad esempio, si sono fatti altri nomi, secondo alcune fonti avrebbe detto che «dipende tutto» dalla scelta di Miccichè.
Lo stesso Di Mauro a proposito non si sbilancia, affermando che nuove candidature dovranno essere condivise. No a velleità personali, si a persone che sappiano mettere insieme una coalizione. Di Mauro dice ai suoi di guardare anche agli ordini professionali, poi fa riferimento alle associazioni di categoria. Si aspetta insomma che il nuovo candidato esca dalla società civile, ma è chiaro che sotto sotto, spera che Miccichè sciolga il nodo. A farsi avanti c’è stato Marco Zambuto, la sua idea di mettersi a disposizione per una nuova candidatura però al momento non è stata salutata con grande entusiasmo da parte del mondo politico. In questa fase, l’idea è quella di trovare, una proposta nuova. Un nome nuovo, nel modello Conte, potrebbe essere la soluzione che metta tutti d’accordo
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