“Mi piace vedere tutto questo fermento. È fondamentale rilanciare la Città che ha tante potenzialità. Per essere vincenti dobbiamo essere uniti e dimostrare che il Sud può fare sempre di più”. Arriva puntuale, nel giorno della presentazione del dossier di candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025, l’endorsement dell’agrigentino Angelo Taibi, professore ordinario all’Università degli studi di Ferrara, dove insegna Fisica Medica.
Il dossier, ricordiamo, sarà adesso sottoposto alla valutazione di una commissione di sette esperti nella gestione dei beni culturali. Il titolo di Capitale italiana della cultura, voluto dal ministro della Cultura Dario Franceschini, è conferito per la durata di un anno. La città vincitrice riceverà un milione di euro per la realizzazione del progetto presentato.
Un appuntamento importate, dunque, sostenuto con forza dal noto studioso agrigentino, che con il progetto Drain Brain ha collaborato e collabora con l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana).
Angelo Taibi si è laureato in Fisica all’Università di Ferrara nel 1992, presso la stessa Università ha ottenuto il dottorato di ricerca in Fisica Medica nel 1997 con una tesi nel campo della mammografia digitale utilizzando raggi X quasi monocromatici.
Essendo risultato vincitore di una borsa di studio della Commissione Europea per attività post-dottorato (Marie Curie fellowship) ha lavorato in Inghilterra presso il Department of Medical Physics and Bioengineering, University College London. Utilizzando codici Monte Carlo, ha sviluppato un modello per la caratterizzazione dei tessuti biologici attraverso l’analisi dello scattering coerente in mammografia digitale. Tornato a Ferrara nel 2000, ha ottenuto vari assegni di ricerca e contratti di collaborazione e tenuto numerosi insegnamenti di Fisica. Attualmente insegna Fisica Medica presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra, Fisica di base e Fisica Applicata presso la Scuola di Farmacia e Prodotti della Salute e la Scuola di Medicina. La sua esperienza è essenzialmente nel campo della radiologia diagnostica, medicina nucleare e biofisica della circolazione sanguigna. Recentemente ha partecipato a diversi progetti riguardanti le applicazioni avanzate in mammografia digitale come la doppia energia e la tomosintesi, collaborando anche con aziende del settore come consulente scientifico.
Nel corso degli anni ha ottenuto diversi finanziamenti nazionali ed internazionali e ha guidato gruppi di ricerca nel campo della Fisica Medica. Recentemente, grazie ad una collaborazione con il Centro Malattie Vascolari dello stesso Ateneo (Resp. Prof. Paolo Zamboni), ha ricevuto un finanziamento dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) per studiare il ritorno venoso cerebrale in condizioni di microgravità ed è stato nominato project manager dell’esperimento “Drain Brain”.
Il protocollo sperimentale prevedeva l’uso di un ecografo, già presente a bordo, e di un dispositivo elettronico (pletismografo) da portare sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Lo sviluppo del pletismografo è stato coordinato dal Prof. Taibi ed è stato approvato dalla NASA prima del lancio. Il progetto è stato completato con successo ed ha avuto grande risalto sui media italiani ed internazionali.
Il pletismografo è servito all’astronauta Samantha Cristoforetti per eseguire il protocollo sperimentale del progetto Drain Brain.
Quest’anno, inoltre, lo strumento sviluppato nell’ambito del progetto Unife Drain Brain 2.0 si è classificato primo a livello nazionale tra oltre 35 proposte, risultando vincitore del bando ASI di “volo umano spaziale per ricerche e dimostrazioni tecnologiche sulla Stazione Spaziale Internazionale”, Come ha dichiarato il professor Angelo Taibi: “ Siamo molto orgogliosi di questo ulteriore finanziamento ASI e contiamo di realizzare, anche grazie al contributo della locale sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, un nuovo strumento diagnostico portatile e non invasivo, per il monitoraggio sistematico dei parametri cardiovascolari degli astronauti in condizioni di microgravità”. Grazie al progetto “Drain Brain 2.0”, presentato dallo stesso Taibi a Expo Dubai, il pletismografo verrà nuovamente indossato dagli astronauti durante le prossime missioni, per fornire nuove evidenze utili a migliorare la permanenza dell’uomo nello spazio.
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