In vista delle amministrative del 2020, ogni giorno che passa fa registrare annunci di nuove candidature alla carica di sindaco di Agrigento. Un fenomeno che ha assunto delle caratteristiche precise che sanciscono oramai come il ruolo dei partiti risulti sempre meno incisivo sulle scelte che riguardano il personale che aspira a guidare il governo locale.
Il cartello sociale, che ha goduto anche del sostegno della Chiesa locale, ha dimostrato di essere in grado di svegliare l’interesse generale dei cittadini, grazie al quale i suoi rappresentanti riuscirono ad avere la forza necessaria a mediare sulle scelte della politica.
Purtroppo l’esperienza passata ad un certo punto trovò difficoltà di coesione e cadde in una polemica interna, alimentata da infiltrazioni di qualche forza politica, che ne determinò la fine.
La rinascita di un cartello sociale potrebbe essere oggi una strada per dare sostanza e qualità ad un confronto sul merito delle emergenze da affrontare per scrivere un’agenda di speranza per la città.
Un cartello che non deve necessariamente esprimere una sua candidatura per la guida del governo locale ma che può condizionare l’esecutivo di domani e il candidato con il quale condividere il programma per il prossimo mandato.