Ad Agrigento ritornano Le Vie dei Tesori: dal 14 settembre, tre weekend per scoprire 17 luoghi a 1 euro.
Chiese monumentali, ipogei, siti archeologici, biblioteche storiche
Ad Agrigento ritornano Le Vie dei Tesori
Tre weekend per scoprire la città, diciassette luoghi a 1 euro
Dalla “scala elicoidale”della cattedrale di San Domenico
alle terme romane appena scoperte alla Valle dei Templi
14 >16 settembre | 21 > 23 settembre | 28 > 30 settembre
L’anno scorso è stato un progetto pilota: estendere a quattro città siciliane, la meravigliosa ricchezza de Le Vie dei Tesori, il Festival che da dodici anni apre e racconta decine e decine di siti inediti a Palermo, visitabili con un unico coupon. Agrigento – con Caltanissetta, Messina, Siracusa – ha risposto in maniera straordinaria: in due weekend (anche se il secondo funestato dal maltempo) ha raccolto 4500 visitatori, spalmati tra chiese monumentali, ipogei, musei, biblioteche e siti archeologici. Quest’anno si replica, e il Festival arriva in tutta la Sicilia con tappe anche Trapani, Ragusa, Modica, Scicli, tutte nei weekend tra il 14 e il 30 settembre; poi i tradizionali 5 weekend a Palermo (dal 5 ottobre al 4 novembre) e infine Catania (dal 19 ottobre al 4 novembre). Di fatto, la Sicilia diventa un unico museo diffuso, suddiviso per province, ognuna padrona delle sue bellissime diversità. E un nuovo progetto-pilota, stavolta in Nord Italia.
Agrigento vara quindi la nuova edizione: 3 week end, 17 luoghi (tutti ad 1 euro) molte sorprese, anche di livello nazionale, sempre con il supporto del Comune.
“Questa iniziativa può colpire nel segno se ha l’apporto di tutti e ognuno cede qualcosa per il bene comune – ha spiegato Marcello Barbaro, vicepresidente dell’associazione Vie dei Tesori, intervenuto alla conferenza stampa al Museo Diocesano, condotta da padre Giuseppe Pontillo -. A Palermo, Le Vie dei Tesori hanno riunito attorno ad un tavolo, enti pubblici e imprenditori privati. Speriamo che questo modello possa raggiungere l’intera Sicilia”.
“Il Comune è pronto ad aprire i suoi tesori nella convinzione comune che appartengano a tutti; spesso gli stessi agrigentini non conoscono alcuni siti bellissimi del centro storico: è il momento che li scoprano”, sottolinea l’assessore comunale al Centro Storico Antonino Amato.
“I monumenti e i siti di Agrigento sono tutti sottoposti a monitoraggio e cerchiamo di renderli il più possibile accessibili. Manifestazioni come questa sono un’ulteriore finestra sulla città – interviene la soprintendente Gabriella Costantino.
“L’anno scorso la Valle dei Templi ha aperto due luoghi e uno, il Teatro ellenistico, è stato poi immesso nei circuito di visita – comunica il direttore del Parco, Giuseppe Parello -. Quest’anno introduciamo le terme, appena scoperte, e sarà un itinerario assolutamente inedito, concentrato nell’area dell’antica agorà”.
Per conoscere Agrigento bisogna partire dalle viscere, da quegli ipogei che raccontano più di un libro di storia: e quando si ritorna alla luce, ci si deve perdere tra le chiese monumentali e quelle più recondite, per poi incamminarsi verso la Valle, imponente, magnifica, per rivedere i templi che sono lì a guardia da centinaia di anni. “La più bella città dei mortali”, a sentire Pindaro, con un’agorà da 50mila mq seconda solo a quella di Atene. L’antica Akragas deve necessariamente fare i conti con il Tempo. E la Storia, visto che non può e non deve dimenticare gli “stupri” che ha subito a colpi di colate di cemento. Partire dalle viscere, dunque, dall’Ipogeo dell’Acqua amara, vivo sotto il Teatro Pirandello. E proprio seguendo le tracce del drammaturgo, ecco che si scopre un crocifisso ligneo detto del “Signore della Nave” da cui prese il nome la celebre Sagra del dramma omonimo; mentre la novella “La madonnina” è ambientata nella chiesetta di san Pietro, tornata alla vita dopo 50 anni di abbandono. Agrigento sta nella memoria del Rabato, il quartiere arabo – qui è la chiesa di Santa Caterina -, mentre per ritrovare la cinta medievale bisogna raggiungere Santa Maria dei Greci dove sarà eccezionalmente visitabile il crepidoma (la piattaforma a gradini) appena scoperta, con la cripta e il colatoio. Si potranno cercare le tracce delle monache cistercensi alla Badia Grande o ricordare la storia del Palazzo della Provincia. Agrigento barocca è di una bellezza senza fine: a partire dalla nascosta Biblioteca Lucchesiana che accoglie i suoi 60mila preziosi volumi (manoscritti, incunaboli, testi arabi e codici miniati) tra le volute del Marvuglia. Poi la “concattedrale” di San Domenico o San Lorenzo, che è un tripudio di stucchi: guardate a vista da San Gerlando, fragile gigante e tesoro ferito.
Non può mancare la Valle dei Templi: ma con un occhio particolare, visto che sarà possibile visitare per la prima volta in assoluto le terme romane, scoperte nel quartiere ellenistico; senza dimenticare gli scavi al Teatro Ellenistico, aperto sul mare, che di giorno in giorno riserva nuove sorprese e non solo per gli archeologi che hanno portato alla luce i primi gradoni.
Agrigento vuole fermamente rinascere: e Le Vie dei Tesori tornano per il secondo anno per recuperare memoria, orgoglio, senso di identità. I luoghi saranno aperti in quella maniera inedita che è ormai il segno distintivo del Festival palermitano, ovvero uno storytelling approfondito, affidato a guide e volontari.
PASSEGGIATA
Sulle orme dei Chiaramonte. A fianco del programma di visite, è anche possibile partecipare – domenica 30 settembre, alle 10.30 – ad una passeggiata chiaramontana per rievocare, attraverso i luoghi, alcuni personaggi della storia trecentesca agrigentina, arricchiti da insoliti racconti della loro quotidianità. Come la nobildonna Markisia Prefolio e il suo matrimonio con il francese Federico I Chiaramonte, e nascita del Monastero cistercense di Santo Spirito. O il loro figlio, il valoroso Manfredi, che fece nascere lo Steri, a Palermo, e riedificò ad Agrigento la chiesetta di San Giorgio, dove si concluderà la passeggiata.
Domenica 30 settembre, ore 10.30 | Durata: 2 ore | Raduno: Porta di Ponte
Contributo: 5 euro
Il Festival Le Vie dei Tesori è supportato dagli Assessorati Regionali al Turismo e ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana; è stato inserito nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. E’ parte integrante del programma di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, sin dalla presentazione del dossier di candidatura, ed è partner di Manifesta12.
Nel 2016 e nel 2017 il Festival ha ricevuto le medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica oltre che il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il patrocinio del Senato della Repubblica, il patrocinio della Camera dei Deputati. Quest’anno ha avuto la medaglia di rappresentanza del Senato della Repubblica.
COME PARTECIPARE
Tutti i coupon si trovano online sul sito www.leviedeitesori.it
10 visite 10 euro | 4 visite 5 euro | 1 visita 2 euro
Tutti i coupon si possono acquistare anche al Museo Diocesano; mentre in tutti gli altri luoghi sono disponibili solo i coupon singoli.
Info: 091 842 01 04, tutti i giorni dalle 10 alle 18
Per le visite nei luoghi non occorre prenotare. Basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito www.leviedeitesori.it e presentarsi all’ingresso dei luoghi. Un coupon da 10 euro è valido per 10 visite; un coupon da 5 euro è valido per 4 visite, un coupon da 2 euro è valido per un singolo ingresso a scelta.
A tutti coloro che acquisiranno i coupon verrà inviata una mail con un tagliando dotato di un codice QR. La pagina contenente il codice dovrà essere stampata e mostrata all’ingresso dei luoghi. Chi vorrà, potrà fare a meno di stamparla e mostrarla sul proprio smartphone o tablet.
Il coupon da 10 o 4 visite non è personale. È possibile quindi stamparlo in più copie, in modo che possa essere utilizzato contemporaneamente da più persone in diversi luoghi, fino a esaurimento del suo valore. Per chi è sprovvisto del coupon elettronico saranno disponibili nei diversi luoghi, soltanto ticket da 2 euro. Le scuole che volessero stabilire data e orario della visita, possono scrivere a [email protected]