Villa Bonfiglio di Agrigento ospiterà , domenica 24 settembre prossimo, il raduno nazionale CAC Cirneco dell’Etna. L’evento, patrocinato dal Comune di Agrigento, è organizzato dalla Società Amatori Cirneco dell’Etna. Al raduno si possono iscrivere tutti i soggetti che concorrono per l’ottenimento della qualifica utile al riconoscimento come capostipite all’ RSR. Giudice di raduno Nicola Todaro.
La Società Amatori Cirneco dell’Etna nel corso degli anni, a partire dalla fondazione del 1951, ha sempre cercato di favorire la selezione di soggetti idonei che rispecchiassero la tipicità di razza mantenendo rusticità ed eleganza e nel contempo favorire la partecipazione alle verifiche funzionali tramite le prove di lavoro che si svolgono principalmente in Sicilia.
Gli allevatori, sempre invitati a prestare attenzione alla selezione, mentre i giudici esortati ad attenzionare i propri giudizi, morfologici e funzionali secondo i problemi che la razza evidenziava nei vari periodi della sua evoluzione.
Il cirneco è un cane da caccia e tale dovrà rimanere. La posizione geografica ha permesso al nostro cirneco di mantenere gli aspetti primitivi e la naturale propensione alla caccia. Tutto ciò va preservato e conservato nel tempo, come giusta riconoscenza a ciò che cacciatori e contadini ci hanno tramandato. L’ardente passione, il grande temperamento che questo cane cela nel suo sangue non dovrà mai disperdersi, quindi va costantemente valorizzato e tutelato.
La razza venne prima classificata fra i cani da cerca, poi fra quelli da seguita e nel 1989 tra le razze primitive (5° gruppo). Il 1 di Gennaio del 1995 vide l’entrata in vigore dello Standard di Lavoro per il Cirneco dell’Etna con, di conseguenza, il Campionato di lavoro e di una prova obbligatoria per completare l’iter del Campionato di bellezza.
Per questo di fondamentale importanza per la razza sono le manifestazioni ufficiali ENCI, come il raduno di Agrigento, che permettono ad allevatori, appassioni o semplici curiosi di poter ammirare i migliori esemplari in un momento di confronto con i maggiori esperti della nostra amata razza.
Va ricordato che il cirneco è stato inserito tra i beni immateriali da tutelare, Patrimonio dell’Identità Culturale Siciliana e speriamo quanto prima candidato a Patrimonio Unesco.