A Favara si torna a parlare del libro di Gero Castronovo.
Un libro pubblicato nel maggio del 2021 e di cui allora si scrisse che sicuramente avrebbe suscitato polemiche. Ma così non è stato ! preferendo , forse, ripensare in silenzio il messaggio spesso contro corrente di un’interpretazione dei personaggi e dei fatti che in questo libro vengono riferiti, su cui l’autore fornisce però un’interpretazione personale assai diversa da quella che l’opinione comune ha pacificamente (e forse acriticamente) accettato e scelto di condividere. Le polemiche, ipotizzate da parte dello scrivente, non ci sono state o, quanto meno, se ci sono state, non sono venute alla luce e comunque pare che sia stato volutamente evitato ogni pubblico dibattito. Adesso, la tematica del libro torna alla ribalta e, pubblicamente, se ne parlerà martedì prossimo, 16 maggio, presso la splendida Sala del Collare del Castello Chiaramonte, in un dibattito a più voci, con inizio alle ore 17.
La tematica del libro di Calogero Castronovo, che sarà oggetto del dibattito, è bene riassunta, senza possibilità di equivoci, nel titolo : “FAVARA – Tra presunti sovversivi, confinati politici, spie dell’Ovra”.
Una tematica che nel dibattito, da diversi vista sarà affrontata da Antonio Palumbo Sindaco di Favara, da Rosario Manganella, Presidente Centro Studi e Ricerche “Calogero Marrone”, da Lillo Brunetto presidente Società Agrigentina di Storia Patria Agrigento, sen. Angelo Lauricella, presidente ANPI provinciale, Biagio Lentini, già segretario del partito Socialista favarese, on.Angelo La Russa, presidente Fondazione Gaspare Ambrosini, Rosanna Florio, direttore e Archivio di Stato, Alfonso Buscemi, segretario provinciale CGIL Elio Sanfilippo, storico. Mentre il giornalista Umberto Re coordinerà tutti i lavori del dibattito.
Un dibattito che, data la notevole caratura culturale e politica dei protagonisti, si presenta non solo molto interessante, ma anche abbastanza ricco e vivace, e comunque molto utile per cogliere e capire meglio la verità oggettiva, di fatti, persone ed avvenimenti, in un periodo assai difficile per la libertà di pensiero e di opinione, come quello del ventennio mussoliniano.
Un periodo su cui l’autore, nell’introduzione,tiene a sottolineare chiaramente a precisare che “ a Favara la storia, degli antifascisti o “sovversivi” è poco chiara, se non distorta, trattata con superficialità e ignoranza conoscitiva ….”. Non solo! Gero Castronovo scrive anche testualmente: “…Nel dopoguerra molti degli ex confinati comuni e mafiosi li ritroveremo a Favara impegnati politicamente con ruoli di rilievo nel Partito Comunista e nel Partito Socialista, senza avere nessuna storia politica alle spalle…”. Credo che ce ne sia abbastanza per capire il titolo del libro e soprattutto il significato del Convegno, che dovrà offrire elementi concreti almeno per avviare, senza preconcetti di sorta, la ricostruzione della verità storica, il cui richiamo invita tutti a ripensare l’ammonimento evangelico “la verità vi farà liberi”.