Che felice coincidenza per la Chiesa favarese! La felice coincidenza riguarda la riunione del nuovo Consiglio Pastorale Cittadino (CPC) per il quinquennio 2022-2027, proprio mentre tutta l’attenzione dei mezzi di comunicazione sociale era concentrata sulla ricorrenza del 60mo del Concilio Vaticano II. Che, iniziato l’11 ottobre 1962 da Papa Roncalli, il “Papa buono”, cioè Giovanni XXIII, si è concluso con Papa Montini, cioè Paolo VI, l8 dicembre 1965. E tutti e due questi Pontefici, di una caratura culturale ed umana veramente assai diversa, sono comunque già stati canonizzati. Il ricordo del Vaticano II, non è stato affatto trascurato dagli opinionisti di ogni tendenza culturale e politica, dei vari mezzi di comunicazione sociale. Il che fa capire quale importanza tale evento abbia avuto per l’intera umanità, e non solo per la storia della Chiesa. Ebbene, proprio in questi giorni, quasi all’indomani della storica ricorrenza del 60mo del Concilio Vaticano II, a Favara, si è tenuta la prima riunione del rinnovato Consiglio Pastorale Cittadini per il quinquennio 2022-2027. Proprio a partire dal Vaticano II è iniziata nella Chiesa quella nuova forte spinta contro il clericalismo, con l’assunzione a vasto raggio di responsabilità da parte di tanti laici battezzati, uomini e donne, nei vari settori della pastorale, da quello liturgico a quello formativo delle coscienze per vivere al meglio, con personale responsabilità, il proprio ruolo nella specifica vocazione a cui si è dall’alto chiamati.
Un richiamo specifico in questo senso, proprio nella ricorrenza del 60mo del Vaticano II lo scorso 11 ottobre, è arrivato dallo stesso papa Francesco. Il Quale ha parlato anzi di “ritrovare e rinnovare la passione per il Concilio” per “ridare il primato a Dio, all’essenziale”, ed essere una Chiesa “libera e liberante”, “abitata dalla gioia”, mettendo comunque in guardia, sia dal “progressismo che si accoda al mondo” che dal “tradizionalismo o indietrismo che rimpiange un mondo passato”. Tutto un orientamento questo, in cui, pur con i limiti e le fragilità umane, la Chiesa di Favara negli anni ha cercato di muoversi, anche attraverso il CPC, che è il massimo organo cittadino di corresponsabilità ecclesiale, operante da 24 anni a questa parte. Sempre, malgrado le comprensibili difficoltà, con il desiderio di realizzare l’immagine di una “Chiesa conciliare”, come luogo in cui cresce e si rafforza sempre più, lo spirito di comunione, di ascolto, di dialogo al proprio interno e con il mondo. E per annunziare e testimoniare sempre meglio la fede, in relazione alle particolarità peculiari del territorio, nello spirito dei tempi nuovi. Insomma, a Favara come altrove, una Chiesa che è e deve essere sempre meglio, “…popolo di Dio nel cammino della storia”. Il Consiglio Pastorale Cittadino, (CPC 2022-2027), che si è riunito nei locali del Convento di S. Francesco, nella serata di giovedì 13 ottobre u.s. è formato per il momento da 47 componenti, in rappresentanza delle nove Parrocchie e dei vari Gruppi ed Associazioni che facendo riferimento alla DSC, sono presenti ed operano nel territorio. Diciamo per il momento perché presto diventeranno cinquanta, accogliendo intanto, –(così come prevede lo Statuto)– subito, un rappresentante dell’Amministrazione Comunale, – (anche se solo per curare i rapporti istituzionali e quindi il dialogo, però senza diritto di voto nei momenti decisionali) – e qualche altra presenza di qualche altro gruppo di cui è in corso la richiesta, che al più presto verrà esaminata. Dei 47 presenti, 15 sono chierici, (tra Parroci, vice parroci ed un solo diacono), e 32 sono laici (22 uomini e 10 donne).
Dei 47 in elenco, presenti 39. – Una presenza quindi, alla prima riunione , più che qualificata, anche se non si è mancato di sottolineare da parte della presidenza che – come prevede lo Statuto – c’è la decadenza dal Consiglio, quando si dovesse superare un certo numero di assenze, per sottolineare che l’impegno che si assume, accettando di fare parte di questo Organismo pastorale di corresponsabilità ecclesiale, bisogna in coscienza considerarlo davvero impegnativo, davanti a Dio e davanti agli uomini.
Il nuovo direttivo del CPC, del quale pubblichiamo la foto (a partire da sinistra) è formato da Milazzo Tonino (tesoriere), Don Calogero Lo Bello (presidente), Pitruzzella Giuseppina (responsabile-Area Madre Teresa) e Sutera Sardo Salvatore (coordinatore).
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp