Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato cinque decreti di grazia, in ordine ai quali il Ministro della Giustizia a conclusione della prescritta istruttoria ha formulato avviso favorevole. Tra quanti hanno beneficiato dell’atto di clemenza c’è anche Abdelkarim Alla Hamad, condannato a 30 anni di reclusione per concorso in omicidio plurimo e violazione delle norme sull’immigrazione. Il caso risale al 17 agosto 2015, quando 49 migranti morirono per asfissia a bordo di un’imbarcazione diretta verso le coste agrigentine. Hamad, 30 anni, era stato riconosciuto come uno degli scafisti coinvolti nella tragedia, una delle più gravi avvenute nel Mediterraneo negli ultimi anni.
La grazia parziale estingue una parte della pena ancora da espiare. Il Capo dello Stato ha tenuto conto del parere favorevole del Ministro della Giustizia, della giovane età del condannato al momento del fatto, della circostanza che nel lungo periodo di detenzione di oltre dieci anni sinora espiata dall’agosto del 2015, lo stesso ha dato ampia prova di un proficuo percorso di recupero avviato in carcere, come riconosciuto dal magistrato di sorveglianza, nonché del contesto particolarmente complesso e drammatico in cui si è verificato il reato.
Ciò è stato evidenziato anche dai Giudici della Corte d’Appello di Messina i quali, nel rigettare l’istanza di revisione per ragioni processuali, hanno sottolineato che per «ridurre lo scarto indubbiamente esistente tra il diritto e la pena legalmente applicata e la dimensione morale della effettiva colpevolezza», si può fare ricorso solo all’istituto della grazia che consente di ridurre o commutare una parte della pena.
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