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Home » Sport e tempo libero » Fortitudo resiste per 25 minuti, prima di capitolare contro Omegna

Fortitudo resiste per 25 minuti, prima di capitolare contro Omegna

20 Dicembre 2025
in Sport e tempo libero, Basket
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La Paffoni Fulgor Omegna, tra le prime quattro del campionato per punti realizzati, arriva alla sfida confermando una precisa identità: grande potenziale offensivo, ma un limite evidente nei rimbalzi offensivi concessi. Nelle ultime tre gare interne ha fatto valere il fattore PalaCipir, superando le termali e l’Assigeco, mentre lontano da casa ha mostrato minore continuità.

Occhi puntati su Andris Misters, guardia da 20,4 punti di media, autentico terminale offensivo, e su Balanzoni, centro e bandiera della squadra, che garantisce 15,4 punti a partita. In regia Trapani, vicino ai 4 assist di media, detta i tempi dell’attacco, mentre il pacchetto esterni è completato da Baldini, Gay e Di Meco, tutti elementi solidi e affidabili.

Sul fronte Fortitudo Agrigento, il momento resta complicato lontano dal PalaMoncada: tre sconfitte esterne consecutive, con Vicenza e Lumezzane giocate fino agli ultimi possessi e il pesante -20 di Montecatini. Le statistiche raccontano una realtà dura: Agrigento è penultima in Serie B Nazionale per canestri realizzati e percentuali, con un preoccupante 28% da tre, ed è seconda squadra del campionato per percentuale concessa agli avversari, dato che fotografa una difesa spesso inefficace.

La partita

Quintetto iniziale per Agrigento con Zampogna, Cagliani, Querci, Douvier e Grani. Primo possesso per i biancazzurri, ma l’avvio è tutto di marca piemontese: Misters e Di Meco colpiscono subito, mentre Agrigento resta a secco dopo cinque conclusioni. Ancora Misters dall’angolo firma il 10-4, prima della reazione di Zampogna, che si prende un gioco da quattro punti e tiene a contatto i suoi.

Il play agrigentino si carica la squadra sulle spalle, protesta per schemi poco eseguiti e attacca il ferro con continuità. Douvier dall’arco firma il 12-13, poi una palla persa in transizione porta coach Eliantonio al timeout. Agrigento si schiera a zona per gestire le rotazioni ridotte (assenti Chiarastella, Conti, Viglianisi e Carta), mentre Omegna risponde cambiando tutto il quintetto, lasciando in campo Balanzoni, che dalla lunetta sigla il 17-17.

Dentro Martini e Orrego: proprio Martini lotta sotto canestro e firma il 22-20 di fine primo quarto. Agrigento paga il 50% ai liberi, ma domina a rimbalzo offensivo. I migliori: Misters (8 punti) e Zampogna (6 punti, 2 rimbalzi, 3 assist).

Nel secondo periodo Agrigento piazza un 8-2 sfruttando l’asse Zampogna–Martini e le penetrazioni di Douvier. Cambio sistematico Grani-Douvier e ancora zona per Cagnardi. Scambio di triple Voltolini–Zampogna, poi Omegna colpisce tre volte consecutive dall’arco con Voltolini per il 33-31. Timeout Agrigento e rientro con Cagliani, ancora poco incisivo.

Il duello tra Balanzoni e Grani anima il pitturato, ma la Paffoni allunga: tripla di Misters per il 38-31 e nuovo timeout. Agrigento resta a secco per quattro minuti prima di sbloccarsi con Querci su assist di Douvier, ma Omegna continua a punire la zona con Balanzoni e Misters. All’intervallo è 42-37.

Numeri chiave: 12 assist per Omegna e 42% da tre, con tanti tentativi dall’arco favoriti dalla difesa a zona. Misterschiude il primo tempo con 13 punti e 6 assist, Zampogna risponde con 9 punti e 5 assist.

Nel terzo quarto Agrigento prova a restare aggrappata alla partita, con Douvier e Zampogna impegnati a limitare Balanzoni, Misters e Voltolini. I biancazzurri non mollano fino all’ultimo possesso, ma un’ingenuità difensiva di Douvier consegna il parziale (22-20) alla Paffoni. Al 30’ è 64-57.

Statistiche complessivamente simili, ma le tre triple in più di Omegna fanno la differenza e spiegano il margine al termine del terzo periodo.


La Paffoni Fulgor Omegna, tra le prime quattro del campionato per punti realizzati, arriva alla sfida confermando una precisa identità: grande potenziale offensivo, ma un limite evidente nei rimbalzi offensivi concessi. Nelle ultime tre gare interne ha fatto valere il fattore PalaCipir, superando le termali e l’Assigeco, mentre lontano da casa ha mostrato minore continuità.
Occhi puntati su Andris Misters, guardia da 20,4 punti di media, autentico terminale offensivo, e su Balanzoni, centro e bandiera della squadra, che garantisce 15,4 punti a partita. In regia Trapani, vicino ai 4 assist di media, detta i tempi dell’attacco, mentre il pacchetto esterni è completato da Baldini, Gay e Di Meco, tutti elementi solidi e affidabili.
Sul fronte Fortitudo Agrigento, il momento resta complicato lontano dal PalaMoncada: tre sconfitte esterne consecutive, con Vicenza e Lumezzane giocate fino agli ultimi possessi e il pesante -20 di Montecatini. Le statistiche raccontano una realtà dura: Agrigento è penultima in Serie B Nazionale per canestri realizzati e percentuali, con un preoccupante 28% da tre, ed è seconda squadra del campionato per percentuale concessa agli avversari, dato che fotografa una difesa spesso inefficace.
La partita
Quintetto iniziale per Agrigento con Zampogna, Cagliani, Querci, Douvier e Grani. Primo possesso per i biancazzurri, ma l’avvio è tutto di marca piemontese: Misters e Di Meco colpiscono subito, mentre Agrigento resta a secco dopo cinque conclusioni. Ancora Misters dall’angolo firma il 10-4, prima della reazione di Zampogna, che si prende un gioco da quattro punti e tiene a contatto i suoi.
Il play agrigentino si carica la squadra sulle spalle, protesta per schemi poco eseguiti e attacca il ferro con continuità. Douvier dall’arco firma il 12-13, poi una palla persa in transizione porta coach Eliantonio al timeout. Agrigento si schiera a zona per gestire le rotazioni ridotte (assenti Chiarastella, Conti, Viglianisi e Carta), mentre Omegna risponde cambiando tutto il quintetto, lasciando in campo Balanzoni, che dalla lunetta sigla il 17-17.
Dentro Martini e Orrego: proprio Martini lotta sotto canestro e firma il 22-20 di fine primo quarto. Agrigento paga il 50% ai liberi, ma domina a rimbalzo offensivo. I migliori: Misters (8 punti) e Zampogna (6 punti, 2 rimbalzi, 3 assist).
Nel secondo periodo Agrigento piazza un 8-2 sfruttando l’asse Zampogna–Martini e le penetrazioni di Douvier. Cambio sistematico Grani-Douvier e ancora zona per Cagnardi. Scambio di triple Voltolini–Zampogna, poi Omegna colpisce tre volte consecutive dall’arco con Voltolini per il 33-31. Timeout Agrigento e rientro con Cagliani, ancora poco incisivo.
Il duello tra Balanzoni e Grani anima il pitturato, ma la Paffoni allunga: tripla di Misters per il 38-31 e nuovo timeout. Agrigento resta a secco per quattro minuti prima di sbloccarsi con Querci su assist di Douvier, ma Omegna continua a punire la zona con Balanzoni e Misters. All’intervallo è 42-37.
Numeri chiave: 12 assist per Omegna e 42% da tre, con tanti tentativi dall’arco favoriti dalla difesa a zona. Misterschiude il primo tempo con 13 punti e 6 assist, Zampogna risponde con 9 punti e 5 assist.
Nel terzo quarto Agrigento prova a restare aggrappata alla partita, con Douvier e Zampogna impegnati a limitare Balanzoni, Misters e Voltolini. I biancazzurri non mollano fino all’ultimo possesso, ma un’ingenuità difensiva di Douvier consegna il parziale (22-20) alla Paffoni. Al 30’ è 64-57.
Statistiche complessivamente simili, ma le tre triple in più di Omegna fanno la differenza e spiegano il margine al termine del terzo periodo.

Ultimo quarto con Agrigento in campo con Zampogna, Orrego, Querci, Douvier e Martini, ma l’inerzia è ormai tutta dalla parte della Paffoni Fulgor Omegna. I padroni di casa affondano subito il colpo con le triple di Voltolini e Baldini, firmando un parziale di 8-2 che costringe coach Cagnardi al timeout sul +13 (72-59).

Dalla panchina osserva Conti, ancora influenzato, avvolto dall’asciugamano tra testa e gambe. Omegna continua a colpire con lucidità: Voltolini è implacabile anche dalla lunetta e dà la sensazione che Agrigento non abbia più energie per opporsi alla freschezza dei piemontesi, capaci di ruotare otto uomini con un minutaggio medio di 20 minuti dopo 33’ di gioco.

La guardia di casa sale a quota 20 punti con l’ennesima tripla che vale il +15, poi la Paffoni prende definitivamente il largo fino al +22, mentre Agrigento ricorre al fallo sistematico nel tentativo di spezzare il ritmo. Il pubblico incita Eliantonio, chiedendo spazio per i più giovani.

Zampogna, rientrato dallo spogliatoio dopo un contatto con Baldini, prova a dare un ultimo segnale d’orgoglio con due triple consecutive, ma Omegna gestisce senza affanni mantenendo una distanza di sicurezza attorno ai 16 punti. Nel finale c’è spazio anche per Fiorillo, Angelori e Casoni, con la Paffoni che manda tutti a referto.

Il match si chiude sul 92-77. Omegna porta quattro uomini in doppia cifra, con Balanzoni autore di una doppia-doppia. Per Agrigento Zampogna chiude con 22 punti e 7 assist, Douvier con 18 punti e 15 rimbalzi.

I numeri certificano la differenza: 38 rimbalzi difensivi e 28 assist per Omegna contro i 14 di Agrigento. La Fortitudo Agrigento resiste per 25 minuti, poi è costretta a capitolare sotto i colpi di una Paffoni più profonda, lucida e continua.

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