Ha patteggiato le pena a 2 anni di reclusione, pena sospesa, il 56enne di Raffadali, datore di lavoro di Antonino Burgio, l’operaio raffadalese 69enne, morto il 24 luglio 2023 in un incidente sul lavoro. La vittima precipitò dall’altezza di cinque metri mentre lavorava alla realizzazione di una tomba di famiglia presso il cimitero comunale di Aragona. Il gup ha riconosciuto le attenuanti generiche, ritenendole equivalenti all’aggravante contestata.
La condanna per il cinquantaseienne S.F., accusato di omicidio colposo, è stata patteggiata già lo scorso 27 novembre, ma l’entità è stata definita questa mattina. L’imputato è stato anche condannato alla refusione delle spese legali sostenute dalla parte civile. All’epoca del fatto a nulla servirono i tentativi di rianimare l’uomo deceduto poco dopo l’arrivo degli operatori sanitari dell’elisoccorso.
L’incidente è stato causato per la violazione delle norme per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro. Nella stessa inchiesta sono a processo altri due imputati, il progettista e direttore dei lavori e il committente dei lavori che, hanno scelto il rito ordinario. I familiari del 69enne sono assistiti da Giesse Risarcimento Danni, gruppo specializzato nella tutela dei familiari delle vittime di gravi infortuni sul lavoro e si sono costituiti parte civile.
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