Linosa, il progetto Nereidee cresce: tre giovani scommettono sull’isola e sul suo futuro
Un’idea nata dal desiderio di restare – o meglio, di tornare – si trasforma in un modello di sviluppo sostenibile capace di dare nuova linfa a una delle isole più piccole e fragili del Mediterraneo. È l’evoluzione di Nereidee, l’iniziativa portata avanti da tre giovani linosani con il sostegno della Fondazione Sanlorenzo, che punta a recuperare competenze, risorse e opportunità in un territorio spesso costretto a fare i conti con isolamento, spopolamento e mancanza di prospettive stabili.
In un contesto in cui la continuità sociale ed economica è da anni una sfida quotidiana, Flora, Dario e Paolo hanno scelto di investire sulla loro terra, trasformando un’intuizione in un progetto concreto. Nereidee nasce così: semplice nella forma, ambizioso nella visione. L’obiettivo è valorizzare Linosa, il suo capitale umano, il suo patrimonio naturalistico e quella combinazione unica di fragilità e bellezza che caratterizza le isole minori.
Una delle direttrici principali del progetto riguarda la creazione di giardini botanici e la reintroduzione dell’Apis mellifera siciliana, la cosiddetta ape nera. Minacciata dalla contaminazione genetica, questa specie trova proprio nella condizione di insularità di Linosa il luogo ideale per preservarne la purezza e garantirne la sopravvivenza. Dalla tutela delle api potrebbe nascere, nel tempo, una microfiliera di prodotti apistici di qualità, creando opportunità non legate esclusivamente al turismo.
Ma Nereidee guarda oltre. L’iniziativa punta a rigenerare i terreni, rafforzare la biodiversità, creare nuove competenze e inserire nell’isola un modello di economia circolare basato sulla cura dell’ambiente e sulla continuità della vita locale. È una visione che intende fare di Linosa un luogo capace non solo di resistere, ma di generare futuro.
Un futuro che passa dalla formazione e dalle competenze dei fondatori. Dario e Paolo sono fratelli, uniti da una passione profonda per la natura: il primo ha studiato Scienze agrarie e forestali all’Università di Palermo, il secondo Scienze naturali con specializzazione in Biodiversità e Biologia ambientale. Flora, invece, ha scelto il percorso sociale: dopo gli studi a Palermo e Bologna come assistente sociale, oggi lavora a Lampedusa, a contatto con le difficoltà quotidiane degli abitanti delle isole.
«A muoverci è stato il desiderio di tornare a casa, alla nostra Itaca – raccontano – ma volevamo farlo con un presente e un futuro in tasca. Nereidee racchiude le nostre passioni: l’amore per la nostra isola, le sfide legate alla sua continuità, la tutela dell’ambiente e il sogno di costruire qui una vita possibile. Il nostro obiettivo è preservare il fragile ecosistema di Linosa e allo stesso tempo avviare una piccola impresa, a partire dalla produzione del miele, che ci permetta di restare tutto l’anno, non solo nei mesi estivi».
Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Sanlorenzo – che ha tra le sue missioni la tutela delle piccole isole del Mediterraneo – è già passato dalla teoria alla pratica: individuazione dei terreni in disuso, studio di fattibilità, avvio delle opere di bonifica, realizzazione di due bacini per la raccolta dell’acqua, necessari sia all’irrigazione sia alla fauna migratoria. Poi la parte più emozionante: la piantumazione di 4.000 piante tra salvia, rosmarino, timo e lavanda, che daranno vita ai primi giardini. Le recinzioni saranno vestite da erica e passiflora, mentre con la primavera nasceranno nuovi spazi fioriti con margherite e aglio ornamentale.
Parallelamente è iniziato anche il lavoro sulle specie endemiche: sono stati raccolti i semi e messe a dimora piante come il Pancratium maritimum (il giglio marino) e una varietà locale di aglio selvatico, entrambe mellifere e dal forte valore paesaggistico.
«La giornata della piantumazione – spiegano i tre giovani – è stata un momento di comunità difficilmente descrivibile: dall’attesa delle barche al molo di ponente fino alla messa a dimora delle piante, abbiamo sentito un calore enorme. È un progetto che sta unendo persone e generando collaborazione spontanea. Non è solo un’iniziativa: è una scelta di vita, un modo per restituire qualcosa alla nostra terra e costruire, insieme, un ambiente che continui a vivere. E a far vivere».
«Nereidee è un piccolo grande progetto, nella sua semplicità – sottolinea Cecilia Perotti, alla guida della Fondazione insieme al fratello Cesare e al padre Massimo –. La sua forza sta nella capacità di riportare sull’isola persone, competenze e nuove forme di vita e lavoro. È un passo avanti non solo sul piano ambientale ma anche su quello sociale. Per noi è motivo di orgoglio: dimostra che contribuire alla crescita della propria terra è possibile».
Un segnale forte, che da Linosa guarda al Mediterraneo: quando il futuro nasce da chi ha scelto di restare, e di costruire.
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