Akragas–Scordia, la Decima che pesa: Catania e Llama chiamano il pubblico del “Totò Russo”
La decima giornata di campionato arriva al termine di un mese che ha messo alla prova anche le squadre più strutturate. Per l’Akragas, domenica alle 15 al “Totò Russo” di Aragona, sarà un appuntamento chiave: non solo per ritrovare il successo dopo il pari di Santa Croce, ma per confermare crescita, identità e mentalità in un percorso che ha visto i biancazzurri giocare sette partite in venticinque giorni tra campionato e Coppa.
In sala stampa, alla vigilia, mister Seby Catania mette subito le cose in chiaro. Nessun rilassamento, nessun alibi: «Il nostro cammino continua, a prescindere dall’avversario – spiega –. Rispettiamo lo Scordia, ma è vero che giocare ogni tre giorni un po’ si è sentito. Menomale che ho ragazzi che si fanno trovare sempre pronti, permettendoci di non forzare chi aveva bisogno di rifiatare. Continuiamo con serenità e concentrazione».
Il tecnico torna sulla sfida di Santa Croce, riconoscendo meriti e limiti: «Loro hanno fatto un ottimo primo tempo, soprattutto la prima mezz’ora. Lo sapevo: conosco Campanaro e la qualità dei suoi ragazzi. Ma nel secondo tempo la squadra ha avuto una reazione grandissima: abbiamo giocato solo noi, l’abbiamo pareggiata e potevamo vincerla. Nel complesso il pari è giusto».
Catania respinge con decisione ogni accenno a giustificazioni sul cambio dei campi di gioco: «Gli alibi fanno parte degli sconfitti, e noi non vogliamo appartenere a quella categoria. Passare da sintetico a terra battuta non è semplice, ma ci adeguiamo. E andiamo avanti».
La condizione generale è buona: «La squadra sta bene e lavora bene – assicura il mister –. Una reazione come quella di domenica non la fai se non stai bene fisicamente. Tutti possiamo migliorare: io da allenatore, loro da giocatori. Chi si sente arrivato non ottiene nulla».
Llama: “Felice di essere tornato. Al Totò Russo possiamo giocare il nostro calcio”
Al fianco del mister c’è Cristian Llama, leader tecnico e punta di diamante dell’Akragas. Il trequartista analizza il momento senza mezzi termini: «Passo falso? No, non lo credo proprio. Abbiamo sbagliato il primo tempo, ma nel secondo è uscita la vera squadra che siamo. Abbiamo pareggiato e quasi la ribaltavamo. Il punto va bene».
Il mese di novembre è stato logorante anche per lui: «È stato un periodo intenso, anche per i campi non proprio adatti al nostro modo di giocare. Ma col mister analizzeremo con calma cosa va migliorato e cercheremo di non ripetere certe situazioni».
Sul match di domenica, il numero dieci non si nasconde: «Sarà una partita difficile come tutte. Lo Scordia verrà a fare il suo gioco, ma noi dobbiamo essere protagonisti. Ad Aragona ci troviamo bene, lì possiamo giocare il calcio che vogliamo. Speriamo di conquistare i tre punti».
E poi, una dichiarazione d’amore all’Akragas: «Sono felice di essere un’altra volta qui, vestendo questa immensa maglia. Spero che questo percorso sia bello e non sofferto, e che alla fine possiamo arrivare in Eccellenza».
Una sfida con peso specifico
La Decima non è una partita qualunque. È una tappa che misura la maturità di una squadra che ha dimostrato carattere, profondità e capacità di reagire dentro le difficoltà. Lo Scordia arriverà ad Aragona con organizzazione e spirito battagliero, e il “Totò Russo” sarà ancora una volta decisivo.
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