Scovati tre braccianti agricoli “in nero” e accertate numerose violazioni in materia di sicurezza. Nel mirino dei carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro del Comando provinciale di Agrigento, dei militari del nucleo operativo del gruppo tutela del lavoro di Palermo, e dei loro colleghi della Compagnia di Agrigento e del Reparto Territoriale di Sciacca, è finita un’azienda agricola di Caltabellotta. Trovati al lavoro stranieri e italiani. All’esito del controllo è stata verificata la presenza di 3 lavoratori, due dei quali di origine marocchina, completamente “in nero”, e c’è il sospetto con la retribuzione inferiore ai minimi salariali.
Ma sono state accertate anche altre violazioni di carattere amministrativo e penale. La titolare dell’azienda, una cinquantenne è stata denunciata, a piede libero, alla Procura di Sciacca. E’ ritenuta responsabile di omessa sorveglianza sanitaria, omessa formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, mancata fornitura ai lavoratori dei dispositivi di protezione individuale, e mancata informazione ai lavoratori sui rischi presenti all’interno dell’azienda. Sono state irrogate, a suo carico, sanzioni amministrative per 15.000 euro e ammende per 7.000 euro.
Nelle scorse settimane, sempre a Caltabellotta, i carabinieri avevano scoperto una baraccopoli dove vivevano marocchini e tunisini tutti impiegati, irregolarmente, nella raccolta di olive e arance. Altri 10, pochi giorni dopo, sono stati invece trovati a Ribera.
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